Novara - "Gli infortuni sul lavoro- ci scrive l'on. Elisabetta Rampi (Pdl) - rappresentano una tragedia di cui si parla ancora troppo poco. Ogni giorno in Italia muoiono 3 persone sul lavoro e si verificano in media oltre 2mila incidenti; inoltre in un anno circa 30mila vittime rimangono permanentemente invalide, per un totale di 775.374 infortuni accaduti nel 2010, di cui 980 mortali. Un vero e proprio bollettino di guerra! La diminuzione del numero degli incidenti mortali rispetto agli anni precedenti è un dato positivo che però non può lasciarci soddisfatti. Come ci ha ricordato il Presidente Giorgio Napolitano , deve essere considerata "una tappa" del percorso volto ad assicurare "la piena osservanza di tutte le norme a garanzia della salute e dell'integrità dei lavoratori". La crisi economica ha sicuramente inciso sull'entità del fenomeno, ma occorre contrastare con forza la piaga del lavoro sommerso. Le cinque donne morte a Barletta nel crollo di una palazzina, mentre lavoravano in uno dei tanti laboratori tessili clandestini, hanno scoperchiato una realtà agghiacciante di povertà e sfruttamento e costituiscono la tragica conferma che al lavoro nero spesso corrispondono morti bianche. Uno Stato civile non può permettere il perdurare di simili situazioni. Ho partecipato lo scorso 9 ottobre alla celebrazione della 61^ giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro organizzata dall'ANMIL provinciale ad Oleggio e, nel condividere pienamente le giuste istanze dell'Associazione, ho deciso di presentare al ministro del Lavoro un'interrogazione al fine di accelerare l'iter delle tante proposte di legge giacenti in Parlamento e fornire risposte concrete alle persone che lavorando hanno perso l'integrità fisica e sono attesa che la politica si occupi un pò più di loro".
Questo è il testo dell'interrogazione a risposta scritta della stessa deputata democratica: "Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Per sapere - premesso che: l'Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro è un ente morale cui è affidata la tutela e la rappresentanza di coloro che sono rimasti vittime di infortuni sul lavoro, delle vedove e degli orfani; l'associazione, con sede centrale a Roma, è diffusa su tutto il territorio nazionale con sedi regionali, sezioni provinciali, sottosezioni, delegazioni comunali e fiduciariati ed ha una consistenza associativa stimabile in circa 440.500 iscritti; l'ANMIL, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con i patrocini del Senato della Repubblica, della Camera dei deputati, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, del segretariato sociale RAI, ha celebrato il 9 ottobre 2011 la 61 a giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro e in ogni provincia italiana sono state organizzate manifestazioni cui hanno partecipato oltre 100.000 invalidi del lavoro, unitamente a sindaci, autorità civili, militari e comuni cittadini; nell'interesse delle vittime degli incidenti sul lavoro e per garantire ad essi ed ai loro familiari maggiore tutela, sono state presentate da entrambi gli schieramenti politici sia alla Camera dei deputati, sia al Senato della Repubblica, numerose proposte di legge -: quali iniziative intenda adottare al fine di favorire, per quanto di competenza, l'iter di tali proposte di legge e di fornire una risposta alle importanti tematiche rivendicative promosse dall'Associazione".