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INIZIATIVE PER IL CONTRASTO ALLA VIOLENZA SUGLI OPERATORI SANITARI

Testo presentato in Consiglio comunale dal dr. Mauro Gigantino, capogruppo Fdi
Mauro Gigantino

Novara - Questo il testo presentato nell'ultimo Consiglio comunale dal capogruppo di Fratelli d'Italia, dottor Mauro Gigantino, su un tema - purtroppo - di estrema attualità, come la violenza sugli operatori sanitari: "Premesso che: In data 21 aprile si è verificata una terribile aggressione ai danni della Dottoressa Barbara Capovani, specialista in Psichiatria ed appartenente all’ASL di Pisa, da parte di un paziente, episodio drammatico che ha condotto, a causa delle lesioni inferte, al decesso della professionista. Considerato che tale episodio ha portato nuovamente alla ribalta l’annoso ed irrisolto problema delle aggressioni al personale sanitario. Tenuto conto che il fenomeno delle aggressioni fisiche e verbali agli operatori sanitari (medici, infermiere/infermieri, operatrici/operatori socio-sanitari è diventato una vera e propria emergenza nazionale, con un dato allarmante, a livello del nostro Paese, di 5.000 aggressioni negli ultimi tre anni (a partire dal 2019), che spaziano dalle minacce sino alle lesioni fisiche più o meno gravi. In 7 casi su 10 la vittima è una donna. I numeri, tuttavia sono largamente sottostimati nella casistica ufficiale: ve ne sono 25 volte di più, poiché si possono annoverare circa 125mila casi non denunciati e, pertanto, non compresi nelle statistiche ufficiali. Le più vulnerabili, anche in tale fattispecie, sono le donne, nel 75%  dei casi, e, nel 40% degli stessi si tratta di violenze fisiche. Aggressioni che hanno lasciato il segno: il 33% delle vittime, infatti, è caduto in situazioni di burnout e circa l’11 % delle stesse ha evidenziato danni permanenti a livello fisico o psicologico. La professione più colpita risulta essere quella delle infermiere/infermieri (specie dei Pronti Soccorsi degli Ospedali) e delle educatrici/educatori impegnati con i tossicodipendenti e alcolisti. Seguono, con il 29% dei casi, le operatrici e gli operatori socio-sanitari. Meno coinvolta, per il 3% circa, la categoria dei medici. Le denunce all’Inail, però, in tale ultima circostanza, sono molto meno di quelle reali, perché ormai praticamente non si denunciano più le aggressioni verbali, che, però, alla lunga, si traducono in stress, burnout e abbandono della professione. In un’area critica, come ad esempio i Dipartimenti Emergenza-Accettazione (DEA) i lunghi tempi di attesa (79,7%), il sovraffollamento (76%) e la sensazione di mancanza di cura (56,1%) sono state le cause principali riferite come innescanti i comportamenti violenti dei pazienti e delle persone che li accompagnano. Il Triage è stata definita l'attività sanitaria più rischiosa per la violenza (86,3%) - Pubblicazione: Indagine Nazionale 2016 sulla Violenza verso gli infermieri di Pronto Soccorso- , ma anche i Servizi di Continuità Assistenziale rappresentano una situazione di potenziale pericolo, sovente per richiesta di prescrizioni non eseguibili. In tale ultimo frangente, gli episodi sono meno eclatanti, tuttavia, sovente, reiterati e logoranti.  Tenuto, altresì, conto del fatto che per sensibilizzare la popolazione al problema è stata indetta, in data 12 marzo – attraverso un Decreto del Ministro della Salute del 27 gennaio 2022 - la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari. E che in data 10 marzo 2023, lo stesso Ministero della Salute ha promosso la campagna di comunicazione “laviolenzanoncura”. La campagna è declinata sulle diverse professioni sanitarie e socio-sanitarie e l’annuncio sottolinea: “La violenza non ti farà stare meglio. Loro sì / Lei sì / Lui sì”. Nel testo si rammenta che “Gli operatori sanitari e socio-sanitari lavorano tutti i giorni per la tua salute. Aggredirli verbalmente e fisicamente è un reato e un atto di inciviltà che va contro il tuo stesso interesse e quello della collettività”. Il logo della campagna raffigura il palmo della mano aperto di una professionista sanitaria (le donne le più colpite) che invita a dire stop alla violenza. Gli obiettivi della campagna sono: - Informare la popolazione generale dell’esistenza e della dimensione del fenomeno. - Sensibilizzare la popolazione sulla gravità che rivestono gli atti di violenza nei confronti del personale sanitario. - Promuovere un sentiment positivo nei confronti degli operatori sanitari che dovrebbero essere visti come professionisti quotidianamente impegnati a far funzionare al meglio un servizio fondamentale per la comunità e come tali da rispettare ancora più dell’ordinario. - Ricostruire il rapporto di fiducia con la popolazione, che valorizzi il lavoro dei professionisti della salute impegnati a far funzionare il sistema sanitario grazie alla loro dedizione e professionalità. Si impegna il Sindaco e la Giunta a: - Coordinarsi con l’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Novara e con le Aziende Sanitarie del territorio per monitorare i casi di violenza e creare un contesto (rete di supporto) adeguato, attraverso il quale le vittime possano tempestivamente ricevere assistenza e supporto; - Farsi parte attiva nella prevenzione del fenomeno, coinvolgendo la governance della sanità, ai fini di un miglioramento della qualità del servizio offerto e della diminuzione del tempo di attesa presso il DEA; - Collaborare con la Prefettura, la Questura e le Forze dell’Ordine per accrescere la tutela e la sicurezza nei presidi sanitari più esposti al rischio; - Dare ampia diffusione, come Amministrazione Pubblica, promuovendo la diffusione della campagna di comunicazione lanciata dal Governo in data 10 marzo u.s. e l’organizzazione ovvero il patrocinio di convegni/conferenze sul tema (non limitate ai soli addetti ai lavori) ai fini della più ampia sensibilizzazione al problema".