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Novara - Le Province sono diventate negli ultimi anni - più o meno giustamente - il simbolo della cattiva amministrazione, dello spreco, del malaffare. La comunicazione così come la protesta popolare, per essere efficaci, hanno bisogno di vittime sacrificali, di simboli da innalzare sull'altare della propaganda, spesso qualunquista. È quello che, per recuperare credibilità, la politica ha deciso di fare con le Province a livello locale e con il Senato in ambito nazionale. “Non nascondo - spiega il deputato Giovanni Falcone -che non sono affatto certo che sia stata trovata la soluzione migliore. I veri sprechi, le mancate riforme o quelle fatte male, l'immobilismo, la cattiva gestione delle risorse pubbliche, la mancanza di progettualità che ci porta a sprecare immense risorse comunitarie, la burocrazia. Vengono da lì i più grandi sperperi che hanno portato il Paese sull'orlo del baratro, quasi al fallimento e al tanto temuto commissariamento da parte della Troika. Oggi abbiamo assistito al primo consiglio della nuova Provincia di Novara. Un passaggio importante per il nostro territorio e per la storia amministrativa dell'Italia. Le Province, insieme ai Comuni, rappresentano forse il territorio, la comunità più prossima ai cittadini e quindi anche quella più importante, più sentita. L'Italia è il Paese dei Comuni, delle Province prima ancora che delle Regioni. Ci sentiamo novaresi molto più che piemontesi. La stessa cosa mi accorgo che succede anche nel resto dell'Italia. Ci si sente pisani o livornesi molto più che toscani; reggini o cosentini piuttosto che calabresi. È la storia d'Italia, che non può essere cancellata con un colpo di spugna. E su questo, forse, quando questa terribile crisi sarà passata e con essa - ci auguriamo - anche l'ondata di antipolitica, bisognerà ripensare l'organizzazione delle nostre amministrazioni. In quell'occasione forse potranno essere ripensate le funzioni delle Province e anche delle Regioni, per le quali immaginiamo un ruolo di indirizzo piuttosto che di amministrazione, che dovrà essere piuttosto affidato ai Comuni, alle stesse Province o a nuove realtà intermedie capaci di mettere in rete la gestione dei servizi e la valorizzazione delle risorse di aree ampie, ottimizzandone i costi e i vantaggi. In questa logica siamo convinti che la carta vincente per rafforzare il ruolo del nostro territorio e delle sue risorse resta la Provincia di Quadrante. Novara è la seconda città del Piemonte, tuttavia per avviare una competizione virtuosa con le forti realtà metropolitane che ci circondano, da Milano a Torino, ha bisogno di fare squadra con tutto il Piemonte Orientale: Novara, Vercelli, Biella e Vco, quasi un milione di abitanti residenti tra Piemonte e Lombardia. Dovrà essere questa, in futuro, la formula per mettere a sistema le eccellenze economiche, culturali e turistiche del Quadrante piemontese Nord Est. Una politica comune applicata a più territori, nel rispetto delle singole identità, ma vincente nei rapporti con le altre realtà regionali e nazionali. Questo modello di governance, del resto, riguarda già molte delle competenze provinciali, a partire dal riassetto di enti di gestione come le Atc e dalla gestione integrata dei rifiuti. Una concertazione da ottimizzare nell'interesse dei cittadini e delle singole realtà locali per efficientare la macchina pubblica e garantire un risparmio alla cittadinanza. Rivolgo il mio augurio più sincero al Presidente e a tutto il Consiglio provinciale di Novara, attesi da importanti sfide per la valorizzazione dell'ambiente, del lavoro, dei servizi e della scuola. Senza dimenticare che tra meno di 200 giorni avrà inizio l'Expo di Milano: una opportunità che Novara come tutta la Provincia di Quadrante deve valorizzare al meglio”.