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INTERROGAZIONE DEL SEN. NASTRI CONTRO IL GOLPE DELLA LEGA DI SERIE B

Novara - «Una decisione incomprensibile, che non considera le regole e le normative previste per i ripescaggi»: così il sen. Gaetano Nastri (Fratelli d’Italia) spiega la decisione di proporre al Presidente del consiglio un’interrogazione (condivisa da altri colleghi) con la quale chiede «quali iniziative urgenti e di sua competenza, il Governo intenda avviare al fine di ripristinare un quadro normativo certo e rispettoso delle regole nei confronti della Lega di serie B le cui decisioni ledono fortemente l'immagine e la solidità economica delle società Novara e Catania, e se lo stesso Governo non ritenga che le decisioni della stessa Lega di serie B siano in netto contrasto con il comma 2 dell'articolo 50 del Regolamento F.I.G.C. prevedendo che, la delibera con la quale viene modificato l'ordinamento dei campionati, entri in vigore a partire dalla seconda stagione successiva a quella della sua adozione e non possa subire a sua volta modifiche se non dopo tale data. E’ tra l’altro inaccettabile che la Lega di serie B si permetta di minacciare le società che eventualmente vorranno tutelare i loro diritti contro la decisione (un’autentica forzatura) di non fare ripescaggi e di presentare un campionato a 19 squadre – aggiunge – E’ un atto di pirateria, capitanata da personaggi come Cellino e Lotito che al calcio italiano hanno fatto solo del male, che va contro ogni regola e contro il senso stesso di giustizia. E’ un golpe molto pericoloso che crea un precedente: le regole non valgono più. I presidenti delle società di B per un pugno di euro (la “torta” televisiva divisa per 19 anziché per 22) infangano il mondo del calcio e si mettono contro la legge – conclude Nastri – E’ per salvare quel che ancora si può salvare del mondo del calcio e in particolare la serie B che chiedo al governo con la mia interrogazione di agire velocemente con iniziative di sua competenza  affinché si possa porre fine quanto prima a questa brutta vicenda. E lancio quetso appello anche al presidente del Coni Giovanni Malagò, il capo dello sport italiano, che non può restare indifferente di fronte a questo scempio»