Novara - “Per tutelare le produzioni del made in Italy credo che l’unica soluzione sia prevedere, anche per il settore della rubinetteria e del valvolame, un sistema di etichettatura obbligatoria che evidenzi il luogo di origine di ciascuna fase di lavorazione e assicuri la tracciabilità dei prodotti stessi”. E’ questo il senso della proposta di legge che Gaetano Nastri, deputato e coordinatore provinciale Pdl, ha messo a punto, a seguito della notizia del sequestro da parte della Guardia di Finanza di Padova di 38mila rubinetti di provenienza cinese, pronti a essere immessi sul mercato italiano. “Ormai l’invasione inarrestabile proveniente dalla Cina - prosegue il deputato azzurro - penalizza sempre di più il sistema delle imprese italiane, come quelle del distretto dei rubinetti, la cui produzione a livello nazionale è concentrata tra Novara, Valsesia e Vco con un fatturato che supera 1,5 miliardi di euro”. Le norme di divieto e i regolamenti comunitari, secondo Nastri, sono pertanto inefficaci rispetto all’inarrestabile quantità di prodotti contraffatti che con il marchio made in Italy, giunge in Italia, facendo perdere competitività alle nostre imprese. “La proposta di legge – aggiunge Nastri - obbliga alle imprese di rubinetteria e valvolame a fornire in modo chiaro e sintetico informazioni specifiche sulla conformità dei processi di lavorazione alle norme vigenti in materia di lavoro, garantendo il rispetto delle convenzioni siglate in seno all’Organizzazione internazionale del lavoro lungo tutta la catena di fornitura, sulla certificazione d’igiene e di sicurezza dei prodotti, sull’esclusione dell’impiego di minori nella produzione nonché sul rispetto della normativa europea e degli accordi internazionali in materia ambientale. Non solo, ma si dovrà pretendere un certificato di non nocività dei materiali utilizzati, soprattutto in ordine al contenuto cancerogeno di alcune sostanze. Dobbiamo in primo luogo tutelare i consumatori, ma anche preservare la qualità dei prodotti italiani che da questi comportamenti truffaldini hanno un danno enorme”. Nastri interverrà, insieme alla Provincia di Novara, al tavolo con le associazioni imprenditoriali, “per acquisire dai diretti interessati una condivisione delle proposte, con eventuali modifiche e integrazioni, che verranno inserite nel testo prima della presentazione ufficiale a Montecitorio. Le nostre aziende devono già far fronte ad alti costi di produzione per l’energia e il lavoro. Se devono anche contrastare questo tipo di truffe, rischiano di soccombere definitivamente. Quindi va bene l’autoregolamentazione, ma l’ideale è che ci sia una norma di legge specifica. Non deve essere permesso commercializzare in Italia quello che non potrebbe essere prodotto perché nocivo al consumatore”.