Novara - Luigi Torriani - Segretario provinciale della Democrazia Cristiana Novarese e Giovanni Colombo, Segretario cittadino – denunciano: “Sulla base di informazioni assunte direttamente da un importante industriale Novarese, la gravissima situazione in cui versano centinaia di aziende a causa dei ritardi nel pagamento dei rimborsi IVA 2011 nella nostra Provincia da parte del Ministero delle Finanze. Tale inconcepibile ritardo comporta per le aziende drammatiche crisi di liquidità per il pagamento di stipendi e materie prime. La ditta in questione occupa circa 100 dipendenti e opera in un settore che ha addirittura prospettive di sviluppo e di export, ma rischia la chiusura. L’entità dei rimborsi dovuti a centinaia di aziende non è nota, ma da nostri calcoli dovrebbe essere dell’ordine di centinaia di milioni di euro. Le aziende non possono neppure rivolgersi alle banche per ottenere soldi sulla base del credito IVA in quanto le banche stesse sono in forte carenza di liquidità e non possono esporsi oltre certe cifre. Molti imprenditori fanno fronte alla difficoltà attingendo alle proprie disponibilità patrimoniali, ma fino a quando potranno farlo? L’esistenza di aziende primarie indispensabili per mantenere in piedi la struttura industriale Novarese e Nazionale è legata a un filo. Chi sono i responsabili di questa situazione bruttissima? Non c’è dubbio che siano stati i Governi degli ultimi vent’anni che non hanno saputo impostare alcuna politica industriale e economica. Hanno fatto solo disastri. Alla luce di queste informazioni si deve purtroppo ammettere che l’agenzia di rating S&P non abbia sbagliato a declassare l’Italia. E ciò non è certo colpa degli Imprenditori e dei lavoratori ma dei governanti incapaci. La Democrazia Cristiana Novarese chiede pertanto al Ministro l’immediato pagamento dei crediti IVA alle aziende. Se ciò non avverrà il Governo Monti si dimostrerà inadeguato a gestire economicamente e finanziariamente l’Italia e dovrà trarne le relative conseguenze per evitare il collasso industriale creando la chiusura di molte aziende e con conseguente bancarotta di molte famiglie di operai e impiegati. Se ciò accadrà Monti sarà il primo responsabile, perciò dovrà dimettersi per il disastro industriale”.