Novara - “Oggi non hanno solo bocciato due leggi, hanno bocciato un territorio e dato uno schiaffo ai Sindaci”. Lo dichiara il Consigliere Regionale Domenico Rossi commentando il voto contrario della maggioranza sulle proposte di legge che intervenivano sui confini e la governance dei parchi piemontesi. “Da tre anni - prosegue il Consigliere Dem - la destra rinvia una necessaria discussione sulla revisione della governance dei parchi e delle aree protette. Con ogni mezzo hanno evitato il confronto su un tema importantissimo per il nostro territorio per poi bocciare la legge n. 113 sulle modifiche al Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità, che ho depositato come primo firmatario, e, peggio ancora, respingendo la PDL 133 avanzata dai Comuni di Romentino, Bellinzago Novarese, Cameri, Galliate, Oleggio, Trecate nel febbraio 2021”.
La Pdl 113 risale al 23 settembre 2020, l’approdo in commissione al 6 maggio 2021 con una sostanziale condivisione di tutte le forze politiche sulla necessità di rivedere la governance: poi il silenzio. “Ho richiamato il testo in aula una prima volta nel luglio del 2022 per cercare di superare lo stallo, la maggioranza allora promise di presentare una propria legge che tenesse conto dei due testi depositati, ma, evidentemente, è stato solo un modo per prendere tempo. Da qui l'ulteriore richiesta di richiamo in aula del primo marzo scorso della Pdl 113 che ci porta ad oggi… Lega e Fratelli d’Italia hanno gettato la maschera, hanno preso in giro l’opposizione e il territorio: non hanno mai avuto intenzione di muovere un dito per risolvere i problemi di gestione dei parchi piemontesi.” denuncia Rossi.
“L’applicazione dell’attuale norma ha messo in luce alcune criticità che vanno affrontate. Occorre rivedere le modalità di elezione degli organi direttivi per garantire rappresentanza nei Cda ai diversi territori, così come vanno rivisti gli accorpamenti. Mi riferisco in particolare al Parco del Ticino per la sua estensione, le sue peculiarità e in quanto appartenente alla Valle del Ticino, riconosciuta patrimonio dell’Unesco dovrebbero recuperare autonomia di gestione e aprire un dialogo con la Lombardia per verificare percorsi di gestione condivisa già avanzati in passato: un passaggio quest’ultimo che potrebbe rappresentare un determinante elemento di promozione del territorio” evidenzia il rappresentate democratico. “Questioni centrali - conclude - che rimarranno in sospeso per l’incapacità di decidere di questa maggioranza che tratta il novarese come un territorio di serie B”.