Novara - «Un'occasione per il Novarese che potrebbe rappresentare un esempio per altre realtà locali: il Contratto di Lago per il Cusio, il cui "motore" è stato l'Ecomuseo del lago d'Orta e Mottarone, è sopratutto il risultato della sinergia di diverse forze territoriali, tra le quali l'Ente Provincia, che si muovono per il comune obiettivo della valorizzazione e della tutela di un'area». Il Consigliere delegato al Turismo e Marketing territoriale della Provincia di Novara Ivan De Grandis definisce con queste parole «il frutto dell'accordo che è stato formalmente stipulato sabato scorso a San Maurizio d'Opaglio. È stato estremamente positivo - sottolinea il consigliere - il fatto di aver dato vita a un tavolo di lavoro al quale hanno partecipato non solo gli Enti amministrativi, come la Regione, la Provincia e i Comuni, ma anche i rappresentanti del mondo dell'imprenditoria e dell'associazionismo locale che hanno a cuore quella zona della provincia che può essere definita un vero e proprio patrimonio sotto diversi punti di vista. Un luogo unico nella sua bellezza, che riesce ogni anno ad attrarre turisti provenienti da tutto il mondo, ma un luogo unico anche per il settore industriale che qui si è sviluppato e che, all'insegna dei prodotti di qualità, ha fatto conoscere il Cusio a livello internazionale. E anche questo "mondo" - sottolinea De Grandis - ha voluto condividere con noi l'impegno a far sì che il Cusio sia sempre più una realtà vitale e vivibile, che deve essere preservata dagli abusi che si sono verificati in passato con gli sversamenti inquinanti nelle acque a difesa delle bellezze naturali. Inutile ricordare che la Provincia, soprattutto per quanto riguarda le proprie attività di marketing territoriale, fa particolare affidamento su questa zona del territorio, una delle nostre punte di diamante. Il Lago d’Orta è il nostro petrolio, la nostra ricchezza: c'è e ci sarà il concreto impegno al costante confronto con le esigenze che ci saranno manifestate sia dai sindaci, sia anche da tutte le altre realtà che ci vedono partner nel nuovo percorso avviato con il Contratto di Lago. Ho chiesto pragmatismo per un piano d’azione, che poi è il cuore di questo “contratto”, che sia concreto e misurabile nel tempo. Per noi - conclude il consigliere De Grandis - non si tratta di una pura formalità, ma del convincimento che solo le azioni congiunte e il dialogo con il territorio possono risolvere positivamente i problemi e dare gambe alle azioni future per un risultato che è di tutti».