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LA RISPOSTA DI BINATTI A LA PROVINCIA IN COMUNE

"RISPETTO ALLA CABINA DI REGIA PER LE RSA SAREBBE ORA CHE SMETTESSERO DI FARE LA SOLITA POLITICA STRUMENTALE E LONTANA DAGLI INTERESSI DEI CITTADINI"

Novara - "Apprendiamo dagli organi di stampa l’ironica soddisfazione del gruppo consiliare di opposizione a Palazzo Natta La Provincia in Comune per la convocazione della cabina di regia per la gestione delle problematiche legate al contagio del Corona virus nelle rsa del nostro territorio. Se la minoranza afferma, con toni trionfalistici, che “era ora”, personalmente aggiungo che “sarebbe ora di finirla”: in un momento nel quale noi Amministratori siamo stati sollecitati da più parti e dagli stessi cittadini a far frante comune rispetto a questa emergenza, il gruppo consiliare di opposizione sembra più preoccupato di buttare tutto nella solita, strumentale e stucchevole contrapposizione ideologica che caratterizza la sua azione in Provincia, peraltro omettendo il fatto che di ogni passo compiuto dall’Amministrazione in questo periodo era costantemente informato".

Il presidente della Provincia di Novara Federico Binatti risponde all’attacco dei consiglieri di opposizione Emanuela Allegra, Matteo Besozzi e Marco Uboldi, "un attacco – rimarca il presidente – giunto in ritardo, come giunta in ritardo è anche l’interrogazione presentata sulla costituzione della cabina di regia, arrivata il 17 aprile, ovvero lo stesso giorno nel quale è partita la convocazione delle riunioni programmate per il 22 e il 23 aprile. Nel suo comunicato il gruppo consiliare avrebbe dovuto anche dire – ma non lo ha fatto – che rispetto a tutti i passi costitutivi della cabina di regia è stato informato e reso partecipe attraverso contatti intercorsi, in più occasioni, con la vicepresidente Michela Leoni, che sta contribuendo in maniera determinante al coordinamento della stessa cabina e che è più preoccupata di essere operativa e concreta nelle azioni in nome del nostro Ente che non di ritagliarsi quel quarto d’ora di celebrità che non si nega a nessuno".

Il presidente fa inoltre presente che "la Provincia di Novara, sin dall’inizio dell’emergenza, si è ed è stata informata della situazione delle rsa sia attraverso i contatti che intercorrono continuamente, per dovere istituzionale ma soprattutto per condivisione solidale, con i sindaci del nostro territorio, sia anche dalle quasi quotidiane riunioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, al quale, come immagino che i consiglieri de La provincia in Comune sappiano, partecipano le Istituzioni sanitarie del territorio e, in alcuni casi, data la portata e l’eccezionalità del problema, anche i sindaci dei Comuni nei quali le rsa hanno avuto particolari problemi. Già da prima della costituzione formale della cabina di regia siamo stati perfettamente informati di determinate situazioni e abbiamo concordato azioni contenitive, sollecitando interventi in campo sanitario da parte di autorità e Istituzioni competenti. A questo fatto - prosegue il presidente - aggiungiamo che, quando, a fine marzo, da parte della Regione è stata prospettata la necessità di procedere con la costituzione della cabina di regia e ben prima della stesura e della sigla del protocollo, proprio la Provincia di Novara ha sollecitato che al suo interno, oltre agli organismi di garanzia di ospiti e lavoratori, trovassero spazio anche le Asl, gli Enti gestori e gli Enti locali per un confronto a tutto campo. Il gruppo consiliare de La Provincia in Comune obietta un ritardo da parte mia, ma avrebbe dovuto dire – ma non lo ha fatto, pur sapendolo – che la Provincia non è rimasta ferma a guardare. Aggiungo, a questo proposito, che la nostra azione di queste settimane si è inoltre concentrata anche sul mio personale confronto con le rappresentanze dei lavoratori delle rsa, da parte delle quali ho ascoltato di persona, in un clima di completa collaborazione, le problematiche quotidiane e recepito suggerimenti per svolgere al meglio un lavoro di tutela di ricoverati e operatori".

Per quanto riguarda i tempi di convocazione, il presidente sottolinea che "se qualche Provincia ha già riunito la propria cabina di regia, organismo del quale è competente la Provincia insieme con la Prefettura di riferimento territoriale, facciamo presente che all’indomani dell’invio del testo definitivo del protocollo da parte della Regione, l’Ente novarese è stato il primo a sottoscriverlo: questo avveniva i primi del mese in corso, periodo in cui i consiglieri de La Provincia in Comune avrebbero dovuto ricordare – ma non lo hanno fatto – che era in corso il cambio al vertice della nostra Prefettura. Il prefetto Pasquale Gioffré è stato nominato dal Ministero degli Interni il 7 aprile, si è di fatto insediato il 14 aprile e l’ho incontrato la scorsa settimana: il 17 aprile è partita la lettera di convocazione delle diverse riunioni della cabina di regia novarese, convocate per mercoledì e giovedì. Questi i fatti, questo il lavoro della Provincia che dimostra che non siamo in ritardo o rimasti immobili a guardare, preoccupandoci più di apparire che non di confrontarci e lavorare per le rsa del nostro territorio. Ma questo – conclude il presidente - i consiglieri de La Provincia in Comune non lo hanno detto e, almeno per onestà intellettuale, avrebbero dovuto farlo".