Novara - Il Senato ha approvato il disegno di legge per l'attuazione dell'autonomia differenziata, ora la parola passa alla Camera. Sono ben 20 le materie, quindi, che in base al progetto di legge a potranno passare integralmente a carico gli enti regionali: dai rapporti internazionali alla protezione civile, dall’energia alla tutela della salute, dalla ricerca scientifica all’ambiente e via elencando, senza dimenticare le casse di risparmio, gli aeroporti, la previdenza complementare o l’ambiente.
Il passaggio non sarà automatico: le Regioni potranno chiedere e concordare con il governo la “devoluzione” di competenze e risorse. L’autonomia differenziata prevede infatti la possibilità di trattenere parte del gettito fiscale generato sul territorio per il finanziamento dei servizi e delle funzioni di cui si chiede il trasferimento.
“Un disegno di legge fondamentale per la crescita del nostro Paese - commenta Riccardo Lanzo, presidente della Settima Commissione Autonomia della Regione Piemonte - e ci presenteremo ai cittadini piemontesi al voto di giugno con una legge che garantisce efficienza e cambiamenti concreti per la vita quotidiana delle persone. Questa legge, infatti, semplifica le procedure, accelera, sburocratizza e fornisce più poteri alle Regioni senza far crescere i costi, garantendo un trasferimento mirato e condiviso delle risorse e servizi più vicini ai cittadini”.
L’intesa ha una durata massima di dieci anni e può essere rinnovata: questo significa la possibilità di una progettualità a lungo termine pur monitorata per garantirne il reale funzionamento.
“Nello stesso tempo - aggiunge Lanzo - viene introdotto il tema dei Livelli essenziali delle prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale quindi un vero salto in avanti nella lotta ai divari territoriali tra le diversità del Paese. Un passo avanti verso la modernità, verso il futuro, premiando i territori virtuosi e senza lasciare indietro nessuno. Abbiamo fatto seguire i fatti alle parole e andremo avanti su questa strada”.