Novara - Duro intervento del vicepresidente del gruppo Lega Salvini Piemonte e presidente della commissione Autonomia Riccardo Lanzo nel corso del dibattito in Consiglio regionale sulle relazioni del gruppo di lavoro dedicato alla gestione della pandemia. “Non posso non esprimere la mia indignazione nei confronti di certe affermazioni fatte in aula – ha esordito il vicepresidente Lanzo -: una Regione e una Sanità che erano in guerra e alle quali oggi si spara alle spalle, con un fuoco che in teoria dovrebbe essere amico. E’ facile criticare da dietro un computer dal giardino di casa quando avevamo una giunta che era sul campo, in presenza, 24 ore su 24 per combattere la più grande tragedia dalla Seconda Guerra Mondiale. Un atteggiamento non dignitoso. E credo davvero che la relazione dell’opposizione segua un unico schema: l’obiettivo di individuare un colpevole all’interno della giunta Cirio. Ma colpevole di cosa? Di governare nella legislatura nella quale è scoppiata la pandemia? Di non avere un manuale contro il Covid già a marzo 2020? Colpevole di aver ricostruito la Sanità piemontese e di averla dotata degli strumenti sui quali oggi possiamo contare? Ma quando si cercano dei colpevoli occorrerebbe cercare anche delle soluzioni, che dalle opposizioni non sono arrivate. Anzi, l’unica mano che ci è stata da loro tesa è stata la richiesta di commissariare la Sanità regionale per affidarla allo Stato”.
“Quella delle opposizioni - ha quindi aggiunto Lanzo - è una relazione che trasuda questi retropensieri, alla ricerca di qualcuno che debba addossarsi la responsabilità della pandemia: solo una bieca strumentalizzazione politica. Dall’altra parte, invece, c’è una maggioranza che ha elaborato un documento oggettivo, obiettivo, basato sui numeri, che ricorda ad esempio come siano stati decuplicati i laboratori per processare i tamponi, ma senza colpevolizzazioni del governo o dell’Europa, nonostante la totale confusione normativa nella quale dovevamo operare nell’affrontare lo stato d’emergenza. Speravo che oggi emergesse un confronto sano e costruttivo, per una Sanità migliore. Purtroppo, devo invece prendere atto che siamo ancora in quella fase in cui chi sta in prima linea deve guardarsi le spalle dal fuoco di chi dovrebbe mirare altrove”.