Novara - "Il Partito Democratico di Novara - si legge in una nota del Pd donne - in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, che si celebra il 25 novembre, vuole portare avanti una campagna di informazione che sensibilizzi la popolazione a uno sguardo attento del problema. Purtroppo i dati ISTAT ci dicono che, nel 2018, ci sono stati 106 femminicidi in 10 mesi, praticamente uno ogni 72 ore. Accanto a questo dato ne troviamo un’ altro assai più sconcertante; 7 milioni di donne nel corso della loro vita sono state oggetto di molestie, soprusi , sfregi, e atti verbali intimidatori. Il nostro lavoro sarà incentrato anche sul contrasto di questa piaga sociale importante per cercare di prevenire la Violenza sulle Donne in ogni sua forma. Come mostrano i dati la violenza di genere si configura come un fenomeno strutturale. Le forme più gravi di violenza si manifestano all’interno della famiglia. Occorre agire sul piano della prevenzione, della repressione e della formazione sul piano culturale ed educativo a tutti i livelli. La violenza maschile contro le donne chiama in causa le relazioni tra donne e uomini e dunque la necessità di un lavoro educativo che cominci nelle scuole. Sono stati già erogati 5 milioni di euro per finanziare progetti nelle scuole nell’ottica della formazione e dell’educazione al contrasto ad ogni forma di discriminazione di genere e di violenza di genere. Nel Jobs Act è stato introdotto il congedo per le donne vittime di violenza di genere che prevedono percorsi di protezione. E’ importante, per noi, essere uniti per contribuire alla rottura dei muri che ancora fanno da cornice a un argomento così delicato e spinoso. La comunicazione assume, dunque, per noi un canale importante per sottolineare la gravità e incitare le persone ad avere il coraggio di uscire fuori dal recinto dell’isolamento. Ed è per questo che ci dissociamo da tutte le espressioni sconvenienti ed offensive fatte nei confronti delle Donne con il solo obiettivo di offendere ed oltraggiare la dignità superando i limiti della correttezza".