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LEGA NORD: ARROGANZA AL GOVERNO DELLA CITTA’

Novara - "La vicenda, ormai paradossale, dell’approvazione del bilancio preventivo 2013 del Comune di Novara - scrive in una nota Mauro Franzinelli, capogruppo della Lega Nord in Comune - sta mandando in tilt anche le più elementari prassi istituzionali. Ecco che la frenesia e la voglia di rimediare in modo frettoloso alla grave e rocambolesca gaffe commessa (ma non vi sarà qualcos’altro dietro alla mancata approvazione del bilancio? Qualche lotta interna al PD, ex comunisti contro ex demoscristani? renziani contro bersaniani? Ovviamente sulle spalle dei cittadini novaresi…), quest’ansia di correggere l’episodio che ha coperto di ridicolo la città ha portato alla convocazione d’imperio del prossimo consiglio comunale fra 5 giorni. Così una riunione istituzionale come la conferenza dei capigruppo, che da sempre è votata a trovare un accordo proprio sulle date e sulle procedure dei consigli comunali, è stata relegata a inutile riunione di facciata. Artefice principe di tale prepotenza è stato, purtroppo, colui che è deputato a tutelare tutti i gruppi consiliari, vale a dire il Presidente del Consiglio comunale Massimo Bosio, persona fino ad ora che aveva adempiuto a tale compito in maniera corretta. Un cambio di comportamento che ci amareggia e ci preoccupa, perché viene a rompere un pilastro su cui si regge la correttezza istituzionale, cioè il ruolo di garanzia del Presidente. E pensare che, per essere costruttivi e per la tutela di tutti, la nostra richiesta è stata semplicemente quella di attendere cinque giorni per la convocazione del consiglio, affinché potesse essere assodata la risposta della Prefettura ad una nostra sollecitazione (condivisa da tutta la minoranza) sul modo corretto di intraprendere l’iter per proseguire l’esame del bilancio, anche alla luce di evidenti imprecisioni nella risposta data dal Ministero dell’Interno. La risposta è stata un categorico “niet” di tipico stampo sovietico! Alleghiamo la richiesta di chiarimenti alla Prefettura e constatiamo purtroppo che l’arroganza di porsi come padroni della città, partita “in primis” dal sindaco Ballarè, sta ormai contagiando anche altri insospettabili esponenti della maggioranza".

Alla c.a. S.E. Prefetto Dr. Francesco Paolo Castaldo - Novara, 15 Ottobre 2013. Oggetto: Comune di Novara – Bilancio di previsione anno 2013 – Mancata approvazione piano delle alienazioni – RICHIESTA CHIARIMENTI

I sottoscritti consiglieri comunali Mauro Franzinelli, Alessandro Canelli, Riccardo Lanzo e Federico Perugini del Gruppo Lega Nord del Comune di Novara, in merito alla corretta procedura di approvazione del bilancio, a fronte della mancata approvazione dell’allegato obbligatorio, rappresentato dal piano delle alienazioni, e dopo aver visionato il documento giunto dal Ministero dell’Interno, fanno presente alla S.V. le seguenti considerazioni. L’opinione dei sottoscritti è che la risposta del Ministero lascia aperto un dubbio sostanziale, allorquando afferma: “… nel caso di specie, la proposta di bilancio non è stata discussa dal consiglio comunale dello scorso 1° ottobre; pertanto, ove non dovessero essere state apportate delle sostanziali modifiche, potrà essere inserita all’ordine del giorno di una seduta successiva senza dover procedere ad una nuova procedura istruttoria…”. In realtà la proposta di bilancio, nella seduta dello scorso 1.ottobre, è già stata ampiamente discussa, in quanto la discussione della delibera relativa al punto 12 dell’ordine del giorno avveniva in forma congiunta con la delibera al punto 11 (piano delle alienazioni – quale allegato obbligatorio), come deciso unanimemente nella conferenza dei capigruppo. Nella risposta del Ministero si evince però che la pregiudiziale per inserire all'ordine del giorno la delibera di bilancio non modificata, senza procedere ad una nuova istruttoria, è proprio il fatto di non averla già discussa. Inoltre, l’art. 58, comma 3, del Regolamento (e non dello Statuto, come erroneamente contenuto nella risposta del Ministero) prevede che una delibera può essere riscritta all’ordine del giorno di una successiva seduta, unicamente nel caso di parità di voti, cioè nel caso di votazione ritenuta infruttuosa, per almeno due volte. L’art. 57 dello stesso regolamento chiarisce, secondo noi in modo inequivocabile, che la delibera si intende approvata se ottiene la maggioranza assoluta dei votanti. Ci sembra evidente che in caso contrario la proposta debba ritenersi non approvata, e quindi non rientri in nessun modo nella casistica del successivo art. 58. A seguito delle considerazioni sopra esposte e della risposta del Ministero dell’Interno che delinea un quadro non coerente con quanto avvenuto, con conseguenti inesattezze, i sottoscritti ritengono che nella fattispecie, al fine del dovuto rispetto del Regolamento del Consiglio Comunale, non sussistano i presupposti, nella forma e nella sostanza, per porre le stesse delibere, una delle quali palesemente non approvata e l’altra già discussa, all’ordine del giorno di un prossimo Consiglio Comunale senza modifiche sostanziali e senza procedere ad una nuova istruttoria, come normato dall’art. 14 del Regolamento. Si chiede cortesemente, da parte della S.V., un pronunciamento in merito. Ci si riserva ulteriori azioni di tutela.