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LEGA NORD: SUL TEATRO COCCIA LA POLITICA RESTI FUORI DALLA CULTURA

Novara - “E’ stato montato un teatrino fuori dai luoghi deputati - scrivono  i consiglieri comunali della Lega Nord Mauro Franzinelli, Isabella Arnoldi, Federico Perugini, Alessandro Canelli e Riccardo Lanzo - La politica resti fuori dalla cultura”. I consiglieri comunali della Lega Nord di Novara esprimono così viva preoccupazione per quanto sta avvenendo in merito alle vicende legate alla Fondazione Teatro Coccia. Da notizie giornalistiche si è infatti appreso che il contratto del Sovrintendente Carlo Pesta, colui il quale ha pensato e progettato la stagione teatrale in corso, non è stato rinnovato, così come voluto dal presidente pro tempore della Fondazione ed attuale Sindaco di Novara Andrea Ballarè; egli infatti in agosto, senza consultare neanche telefonicamente i membri del Consiglio d’Amministrazione della Fondazione Coccia, ha deciso unilateralmente in tal senso. In assenza di un qualsivoglia confronto con la città, con il Consiglio comunale, con la commissione competente ed in prima istanza con i componenti del Consiglio di Amministrazione della Fondazione, il primo cittadino ha inviato a Pesta una lettera con la quale si preannuncia l’intenzione di non rinnovargli il contratto, mettendo di fatto a rischio il regolare prosieguo della stagione e anche l’ordinaria amministrazione dell’azienda teatrale. “Si tratta di un atteggiamento irresponsabile – dicono i consiglieri – che denota superficialità e volontà punitiva nei confronti di un professionista che si ritiene evidentemente non “allineato”. Pesta in questi anni ha ben operato a Novara, risollevando le sorti del teatro grazie all’introduzione nella gestione di criteri di managerialità e professionalità da tutti riconosciuti e senza i quali ben difficilmente l’offerta artistica di livello che ha caratterizzato le ultime stagioni sarebbe stata possibile a costi così contenuti. Oggi il Coccia è un simbolo positivo di Novara ed evidentemente, così come già accaduto con altre situazioni, ciò non piace a questa amministrazione. Se l’avvicendamento di un sovrintendente da dieci anni alla guida del teatro poteva tutto sommato apparire comprensibile - anche se non motivata da considerazioni di tale urgenza - del tutto incomprensibili sono le ragioni addotte e le modalità con le quali l’Amministrazione comunale ha deciso di procedere”. Ai consiglieri della Lega, infatti, sarebbe parso logico e meno traumatico per la gestione del Teatro consentire a Pesta di terminare la stagione in corso, affiancando semmai un’eventuale nuova figura professionale in grado di assumerne il ruolo a tempo debito e dunque al momento di approntare la nuova stagione: “Questa soluzione peraltro – proseguono i consiglieri – oltre a trovare disponibile lo stesso Pesta, era stata sollecitata proprio dal consiglio di amministrazione della Fondazione”. Invece, sempre da notizie giornalistiche, si è appreso della volontà di attivare una collaborazione con il Teatro Regio e successivamente di bandire un concorso “internazionale” per la scelta di un nuovo sovrintendente. “Una soluzione che non ha né capo nè coda – dicono i consiglieri leghisti – e che avrà la conseguenza di far “commissariare” di fatto il Coccia dal Teatro Regio di Torino, perdendo di fatto l’autonomia conquistata in tanti anni di lavoro. Evidentemente sindaco e assessore alla Cultura non hanno alcuna fiducia nelle potenzialità della nostra città e preferiscono che Novara sia gestita da altri. Qui il rischio è quello di svalutare un gioiello che è patrimonio della città tutta e non del sindaco e del suo assessore Paola Turchelli, che stanno affrontando la questione con una dose di dilettantismo ed improvvisazione davvero censurabili. Abbiamo il fondato sospetto che in questa vicenda le regole non siano per nulla state rispettate e che non si abbia nemmeno il coraggio di annunciare un sostituto per Pesta. A che serve infatti un bando internazionale per la ricerca di un Sovrintendente di un Teatro di Tradizione come è il Coccia? Senza contare che tale scelta non compete certo all’assessore alla Cultura, ma al Consiglio di amministrazione. In questa vicenda ciò che lascia esterrefatti sono anche le modalità di defenestrazione di Pesta, fra l’altro meritorio “Novarese dell’anno”, il cui contributo alla crescita culturale di questa città avrebbe meritato ben altra considerazione. Per parte nostra non possiamo che ringraziare il Sovrintendente per il lavoro che ha svolto in questi anni per il Coccia e la città tutta”.
I consiglieri hanno anche depositato la richiesta di convocazione urgente di una seduta della Commissione Cultura sull’argomento “che evidentemente verrà informata solo a cose fatte. Più che un comportamento da custodi della città, così come annunciato retoricamente più volte dal Sindaco, questo è un comportamento da veri e propri padroni della città, aggravato da un sostanziale menefreghismo nei confronti delle regole e dell’autonomia decisionale della Fondazione e da un’ansia di distruzione di tutto ciò che è stato costruito con tanto lavoro negli ultimi anni”.