Novara - Riceviamo e pubblichiamo da Novara Green: "L'associazione Novara Green esprime tutta la sua preoccupazione per gli allarmanti dati sul consumo di suolo che arrivano dal 9° rapporto «Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici», appena pubblicate da Snpa, la rete che raggruppa le 21 Arpa regionali e l’Ispra. La città di Novara, infatti, risulta prima in Piemonte e tra le prime in Italia per il consumo di suolo. Altrettanto allarmante è il fatto che la Provincia di Novara ha incrementato il consumo di suolo 3 volte la media nazionale con un contributo altissimo dei comuni di Novara, San Pietro e Trecate. Da sempre la nostra Associazione si contraddistingue per promuovere un ambientalismo responsabile, quindi non siamo quelli del NO a tutto. Riteniamo che certe posizioni di chiusura ideologica non portino a nulla se non ad una contrapposizione fine a sé stessa. Ma davanti a questi numeri non possiamo stare a guardare in silenzio. Sono dati preoccupanti e, da associazione no profit che si impegna per rendere la città un luogo più sostenibile e i suoi cittadini più consapevoli verso l’ambiente, vorremmo provare spiegare ai nostri concittadini e agli Amministratori perchè secondo noi così non va bene! Il suolo è una risorsa non rinnovabile. Per costruire 10 centimetri di terreno ci vogliono 2000 anni. Bastano invece pochi secondi per distruggerlo. La scienza ci dice che fenomeni climatici estremi come ondate di calore e tempeste violente diventano più intensi proprio nelle zone ad alta urbanizzazione con un notevole danno all'ambiente e alla collettività tutta. Continuare a cementificare terreni è una scelta irreversibile, che peserà sulle spalle delle prossime generazioni e che dimostra la poca propensione dei nostri Amministratori di comprendere la complessità e valutare le interdipendenze che certe scelte portano anche sui fenomeni naturali sempre più estremi. I costi, economici e non, associati al degrado del suolo sono enormi e gravano sulle spalle di tutti noi già oggi. Siamo davvero molto preoccupati dalle scelte che si stanno facendo in questi mesi e che impatteranno nei prossimi anni con un ulteriore aumento della logistica sul territorio Novarese. La nostra città sta subendo un accerchiamento senza precedenti di capannoni. I numeri che Ispra ha fornito ci dicono che tutto questo non è normale: difatti siamo tristemente in cima alla classifica per consumo di suolo e ben sopra la media nazionale. Ci chiediamo allora se la scelta di costruire nuovi capannoni, sia nella zona di Pernate che in Corso Vercelli (e non solo...), sia quella da perseguire. Non riteniamo assolutamente giustificabile la motivazione che quei terreni sono destinati da piano regolatore a essere convertiti da agricoli ad altri utilizzi. Parliamo di un piano regolatore vecchissimo che non tiene in alcun modo conto delle Direttive Europee e Nazionali degli ultimi anni, che non considera le necessità mutate rispetto agli anni ‘90 e non registra la nuova sensibilità civica sui temi ambientali. È un piano regolatore che va cambiato subito e non attuato! Non siamo contrari alla logistica a priori. Questa indubbiamente è una delle vocazioni del nostro territorio, ma ci chiediamo se una sua espansione così massiccia ci porti reali vantaggi. A nostro avviso vanno razionalizzati gli spazi esistenti, migliorate le infrastrutture e valorizzati gli operatori di logistica già presenti sapendo dire basta a nuovi arrivi. La città non può essere prigioniera del ricatto di nuovi posti di lavoro. Posti di lavoro che, per altro, risultano mediamente a basso contenuto di qualità: a basso reddito e destinati a manodopera tendenzialmente poco specializzata che non porta contributi positivi al tessuto commerciale cittadino, ma anzi rischia alla lunga, e lo stiamo già vedendo, di trasformare Novara in una città dormitorio. Il nostro appello è quello di fermare subito ulteriori progetti che prevedono altro consumo di suolo perché i numeri di oggi nonché l'interesse pubblico ci impongono una seria riflessione".