
Novara - Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta di Alberto Pacelli (nella foto), fondatore del movimento Idee per il futuro: "Caro signor Sindaco, abbiamo visto affissi, e come noi tanti novaresi, i primi due manifesti della campagna “Novara ha il futuro in testa” di cui lei aveva parlato nella sua veste di Sindaco nel recente incontro con la sua Giunta e le consigliere ed i consiglieri comunali della sua maggioranza. Incontro di cui siamo stati informati da radio, tv e giornali locali. A tutti è apparso chiaro che con quell’incontro e con quei manifesti lei abbia voluto dare avvio alla campagna elettorale per le elezioni amministrative del maggio 2016. Intendiamoci: lei ha il diritto di iniziarla quando vuole e di usare gli argomenti che ritiene più consoni allo scopo che si prefigge. Ma, contemporaneamente, gli organi di informazione cittadini hanno anche detto e scritto che lei avrebbe presentato l’ iniziativa dei manifesti - e le altre consimili - come l’assolvimento di un dovere istituzionale. Per cui ci è sorto il dubbio – temiamo non infondato – che lei intenderebbe far sostenere le spese di questa campagna alle casse comunali. Se così fosse, si tratterebbe di una decisione che né lei né la Giunta avete il diritto di assumere. Perché non v’è chi non veda che quelle teste di animali con gli slogan che le accompagnano (discuteremo in altro momento il contenuto di quelle “trovate”) non abbiano nulla a che spartire con la “relazione di fine mandato” sull’attività dell’Amministrazione richiesta dalla legge ma siano – in modo inequivoco – gran parte della campagna per la sua rielezione. Altri Sindaci, prima di lei, si sono ricandidati per un secondo mandato ma nessuno ha mai fatto pagare all’Amministrazione comunale – in toto o in parte – i costi di iniziative a sostegno, diretto o indiretto, della loro ricandidatura. Per cui, non possiamo che chiederle di rimborsare alle casse comunali le spese che eventualmente fossero state già effettuate per stampe, apparecchiature, consulenze e di disporre che, in futuro, le fatture non vengano inviate in via Rosselli".