San Pietro Mosezzo - Riceviamo e pubblichiamo da Roberto Leggero, presidente dell'associazione La Torre-Mattarella e da sempre impegnato nella battaglia contro le mafie e le ingiustizie: "Dai media si apprende che le indagini della Guardia di Finanza hanno portato alla scoperta di una truffa aggravata per mezzo milione di euro di cui sarebbero responsabili tre aziende risicole di S. Pietro Mosezzo. Dobbiamo sempre sperare, naturalmente, che gli accusati possano dimostrare la propria innocenza e la legittimità delle loro condotte ma crediamo che non sfugga ai più come le accuse rivolte pongano un tema serio all'imprenditoria piemontese. Mentre i giovani riscoprono il settore agricolo sposando l'obiettivo della gestione sostenibile del territorio e delle produzioni, l'inchiesta rivela l'esistenza di imprenditori che usano l’agricoltura come grimaldello per garantirsi flussi di denaro illeciti. La vicenda è ancora più drammatica se poi pensiamo a quelle aziende che vedono la loro attività messa in discussione dal cambiamento climatico ma, anche, dall'azione umana che sembra voler ridurre tutte le campagne a strade (un solo es., la superstrada NO-VC) e capannoni. A Pernate, con l’arrivo della logistica, alcuni agricoltori locali saranno espropriati dei loro terreni e costretti a chiudere le loro attività. Ma queste non sono solo contraddizioni nel governo del territorio, sono anche il segno di un profondo cambiamento di mentalità nella proprietà e nella gestione delle risorse naturali. Inoltre, l’azione delle aziende risicole coinvolte nell'inchiesta rivela la loro capacità di accedere a fondi europei, tanto che l’azione della Finanza è stata coordinata dall'ufficio torinese della Procura Europea. Quindi, ove fosse dimostrato, l’atto criminale non ha prodotto solo un grave danno economico, ma anche alla reputazione dell’intera categoria e dell’intero territorio piemontese a scala europea. E ciò non è secondario, considerando la storia e l’importanza economica, ambientale e paesaggistica delle produzioni piemontesi e il delicato momento economico per il Paese, alle prese con il PNRR. Che cosa faranno le associazioni di categoria? Che cosa farà l’associazione degli imprenditori? Quali saranno le loro valutazioni circa il futuro del territorio, dell’ambiente, del paesaggio? Come difenderlo, proteggendo in tal modo le attività imprenditoriali e i cittadini? Come rafforzare la finalità sociale che la Costituzione assegna alle imprese? Ai dirigenti di tali organizzazioni lasciamo il compito complesso di valutare il tema. Dal canto suo l’associazione La Torre-Mattarella, che in questi giorni si è candidata a far parte della “Consulta per la legalità ed il contrasto alle mafie e alla corruzione” del Comune di Novara, intende proporre alla Consulta il problema della protezione del territorio novarese quale primo argomento di discussione. Perché dobbiamo parlarci chiaro, se vogliamo difenderci: un fenomeno criminale come quello descritto non è una sciocchezza ma l'indice di una mentalità che, se non contrastata, ci predispone come collettività alla colonizzazione e allo sfruttamento da parte delle mafie, la cui efficienza criminale, purtroppo, non potrà che peggiorare le cose".