Novara - Si è svolta nella serata di mercoledi' 18 maggio l'incontro tra il candidato sindaco della lista "La Città in comune", Luigi Rodini, Alberto Pacelli in rappresentanza del Coordinamento novarese per la democrazia costituzionale e l'ex magistrato Livio Pepino. L'incontro si collocava nel quadro della campagna elettorale per le amministrative alla quale il candidato sindaco Luigi Rodini ha voluto dare un'impronta più ampia. «...anche perché - ha spiegato Rodini - è molto probabile che il prossimo sindaco di Novara diventi anche senatore se passano l'Italicum e le modifiche costituzionali. Percio' non sono temi estranei al dibattito cittadino. Io voglio amministrare Novara e non passsare il mio tempo in un Senato inutile. Mi oppongo all'Italicum e alle modifiche costituzionali. Gli altri candidati cosa ne pensano?».
Luigi Pepino ha individuato con grande chiarezza l'aspetto fondamentale dell'Italicum:
«Si vuole far diventare maggioranza una minoranza. De Gasperi, a proposito della legge truffa disse che era accettabile solo perché premiava una forza politica che superava il 50% dei consensi ma sarebbe stata inaccettabile se avesse favorito chi non era maggioranza nel paese. Eppure l'Italicum fa proprio questo.
Italicum e modifiche costituzionali insieme realizzano una forma di democrazia autoritaria perché consentono a una forza politica di imporsi e di governare pressoché senza controlli, visto che il Senato viene privato di questo potere e trasformato in una colonia di villeggiatura per consiglieri regionali e sindaci».
Alberto Pacelli, dal canto suo, ha voluto ribadire con forza le ragioni della raccolta delle firme per l'abrogazione delle modifiche introdotte: «È necessario impegnarsi attraverso lo strumento dei referendum che può essere la chiave per scardinare il meccanismo messo in piedi da Renzi. Lo vediamo bene con il referendum confermativo di ottobre: se vinceranno i 'no' si aprirà una fase nuova nella politica del Paese».