Novara - Il sindaco di Novara, Andrea Ballarè, interrompendo la riunione di giunta che era in corso a Palazzo Cabrino, è sceso la mattina di giovedì 14 giugno in piazza Matteotti per incontrare un gruppo di lavoratori novaresi di Poste Italiane che stavano manifestando in difesa dei propri posti di lavoro. Come i rappresentanti sindacali hanno spiegato, Poste Italiane ha manifestato l’intenzione di tagliare 100 posti di lavoro al Cmp, il Centro di meccanizzazione postale di Novara e circa trenta tra i portalettere in provincia. Una situazione incomprensibile visto l’alto livello tecnico e operativo della sede novarese, inaugurata solo quattro anni fa e che serve un territorio molto vasto, distribuito nelle quattro province del Piemonte Orientale. Il sindaco ha ascoltato con interesse i lavoratori raccogliendo tutte le informazioni del caso.
«Credo che sia importante – ha dichiarato alla conclusione dell’incontro – una azione concordata tra tutte le istituzioni territoriali, con l’appoggio dei parlamentari novaresi, per scongiurare una ipotesi che considero assolutamente deleteria. Il CMP di Novara è una eccellenza territoriale, che offre servizi su un’area vasta di cui Novara è il centro. Per questo motivo, anziché ridimensionato, andrebbe rafforzato e ulteriormente migliorato dal punto di vista qualitativo. Condivido con i lavoratori la necessità che Poste Italiani proponga un progetto serio per questa sede, e non si limiti a tagliare, oltretutto con ricadute negative per tutto il sistema economico novarese».
Il sindaco ha garantito ai lavoratori il proprio interessamento sul problema, e ha proposto, insieme al presidente del consiglio comunale Massimo Bosio, che ha partecipato all’incontro, la stesura di un documento condiviso sull’argomento, da sottoporre all’attenzione della prima seduta utile del Consiglio comunale.
Sempre a proposito del Cmp Novara, si registra la dichiarazione del coordinatore provinciale del Pdl, on. Gaetano Nastri. “L’obiettivo principale che mi ero proposto – dice Nastri – è quello di evitare il trasferimento del personale del Centro da Novara a Torino, come pareva essere nelle intenzioni di Poste Italiane in un primo tempo. Quindi mi sono mosso, sia nei confronti del ministero che dell’azienda postale in questa direzione, per tutelare le professionalità dei numerosi addetti coinvolti da un rischio di trasferimento. Dai riscontri che oggi mi arrivano dalle Poste, mi pare di poter dire che questo rischio potrebbe essere scongiurato, mediante il reimpiego del personale in esubero sullo stesso territorio novarese, evitando così disagi ai lavoratori e mantenendo i livelli occupazionali del Novarese. In particolare, sono a conoscenza che l’azienda sta vagliando l’ipotesi di dare corso a iniziative di riqualificazione professionale, considerando le esperienze del personale coinvolto, prevedendo la permanenza nel territorio dove attualmente già lavora. Per eventuali esuberi, inoltre, saranno valutati altri strumenti come la trasformazione, volontaria, del rapporto di lavoro in part-time, sempre nello stesso ambito territoriale, oppure l’esodo incentivato, o ancora la mobilità verso Comuni vicini. Mi pare un risultato importante, se dovessimo raggiungerlo, grazie all’impegno corale di tutti – conclude Nastri – soprattutto rispetto a come si era partiti. Io comunque continuo ad appoggiare le ipotesi avanzate dai sindacati, per attivare nuove lavorazione in questa struttura che è tra le più efficienti d’Italia, come ad esempio la videocodifica, e tutte le proposte già presentate per salvaguardare i livelli di attività attuali”.