Novara - Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato 10 Febbraio e dai referenti di Novara, Stefano Rossi (foto) e Cristina Avvignano: "Il Comitato 10 Febbraio esprime tutta la sua indignazione per la conferenza che, il 17 marzo, Eric Gobetti, storico "free lance" e grande fan del dittatore jugoslavo Tito, terrà presso il circolo della Fratellanza a Novara. Ci spiace dover ribadire che il suddetto, con la scusa della "contestualizzazione storica", che in sé è cosa giusta e legittima, arriva a giustificare la violenza delle foibe e, motivando l'esodo come frutto di "una sorta di psicosi collettiva", a sminuire le colpe del comunismo jugoslavo in una tragedia che, ricordiamo, è riconosciuta da una legge dello Stato - la 92/2004 - e che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella così, nel suo discorso del 9 febbraio 2020, ha definito: "[l'istituzione del Giorno del Ricordo] contribuisce a farci rivivere una pagina tragica della nostra storia recente, per molti anni ignorata, rimossa o addirittura negata: le terribili sofferenze che gli italiani d’Istria, Dalmazia e Venezia Giulia furono costretti a subire sotto l’occupazione dei comunisti jugoslavi."Ovviamente un luogo privato come il "circolo della Fratellanza" può organizzare quello che vuole e ritiene importante ma ci domandiamo dove sia la "fratellanza" nei discorsi di chi si fa, ripetutamente, i selfie con le statue di Tito salvo poi affermare, continuamente, la propria oggettività.Aggiungiamo che negli ultimi mesi in tutta Italia i simboli del "Ricordo" - targhe, cartelli stradali, monumenti etc - sono danneggiati, imbrattati o, addirittura, trafugati o distrutti da chi non vuole rispettare la tragedia delle foibe e dell'esodo. Gobetti di questo non ne è certamente responsabile eppure le affermazioni, o i titoli d'intervista, come "La Giornata del Ricordo, come è stata concepita, è il momento in cui la versione del neo fascismo italiano diventa la versione ufficiale dello Stato” certamente non aiutano il dibattito storico né, cosa più grave, un sereno ricordo rispettoso delle vittime e della verità".