
Novara - Riceviamo e pubblichiamo da Gian Carlo Locarni, responsabile delle tematiche ambientali della Lega Nord: "Ho aspettato qualche giorno prima di esternare i miei convincimenti sul fatto che, il protocollo nazionale anti smog, firmato da ministero regioni e comuni, resta un percorso di buoni intenti e nulla più. Affermo questo dopo aver constatato gli investimenti messi a disposizione nel medio periodo dal ministero e le forme per attuare le varie azioni deterrenti alla creazione di nuove aree ad alto tasso di inquinamento. Come si può pensare e credere che con somme del tutto irrisorie, stante la gravità della tematica trattata, si possa realmente contrastare l’innalzamento delle varie polveri sottili dannose all’organismo umano. Servono investimenti strutturali e culturali per far si che si possa affrontare delle emergenze che sicuramente si evidenzieranno ancora sia nel breve che nel medio e lungo periodo. Tralasciando l’emergenza appena passata ed affrontata dal ministero con un “elemosina” di stanziamento economico di circa 12 milioni di euro, non si capisce come un piano strategico triennale e la conseguente nascita del comitato di coordinamento ambientale, costituito dai presidenti di regione e sindaci metropolitani presieduto dal ministro dell’ambiente possa produrre, oltre delle buone intenzioni, dei fatti concreti. Esemplificando ritengo del tutto insufficiente lo stanziamento di 405 milioni di euro per una strategia di medio periodo che tra l’altro attinge circa 370 milioni dal fondo denominato Kyoto, come si può pensare all’ammodernamento dei mezzi pubblici ( Investimento strutturale) delle città metropolitane e come si crede di gestire una gara centralizzata per la fornitura di suddetti mezzi pubblici se non si è consci dell’effettivo costo di tali mezzi e se poi gli stessi, tramite leasing,si vogliono cedere alle agenzie regionali per la mobilità (non è che per caso il ministero voglia aprire un business sulla rivendita di detti mezzi?). Senza contare che, gli incentivi per la rottamazione di veicoli inquinanti, debbano essere estesi ai veicoli a norma Euro 3 e non limitarsi alle categorie fino a Euro 2, non dimenticando che rimane di difficile applicazione la riduzione di 2 gradi negli appartamenti privati se non si ottempera ad un adeguata sensibilizzazione dei cittadini stessi ( investimenti culturali). Non dimenticando che la costruzione o l’ammodernamento delle ciclabili esistenti, anche se realizzata all’interno del piano strategico triennale, resteranno in manutenzione agli enti locali i quali denotano una certa asfissia economica tale da non poter portare a compimento tali manutenzioni, come del resto già avviene. Concludendo non posso che auspicare che vi sia un ravvedimento sulle cifre stanziate ( 405 milioni di euro) dato che chi tratta tali tematiche rimane ben conscio che servano, allo stato dell’arte attuale, alcuni miliardi di euro per far fronte seriamente e concretamente a detto piano triennale strategico".