Novara - "A volte rischiare di essere ripetitivi è un rischio che bisogna assumersi per ribadire con forza la propria contrarietà a progetti impattanti negativamente il territorio. - afferma Gian Carlo Locarni, responsabile nazionale dipartimento ambiente Lega - Ci riferiamo all’ipotesi di ricerca di idrocarburi nei territori vercellesi e novaresi. Avevamo già espresso forte contrarietà fin dal 2012 in quel di Carpignano Sesia alla presentazione di un progetto da parte di ENI per la ricerca di idrocarburi su detto territorio. Progetto che vale la pena ricordare ancora in essere ed ahinoi non ancora cassato, nonostante le contrarietà delle popolazioni coinvolte e degli enti locali interessati e sul quale pende anche un ricorso al TAR. Pensavamo di aver portato avanti una battaglia per la difesa del territorio che scoraggiasse altre aziende ad intraprendere simili progetti ed invece è notizia di questi giorni che anche SHELL, con il progetto denominato Cascina Alberto, ha intrapreso l’iter burocratico per tentare un’indagine geofisica che attesti la presenza di riserve di idrocarburi in un’area che attraversa quattro province ovvero Novara, Vercelli, Biella, Varese per quanto riguarda lo studio ma per il permesso di ricerca si restringe su novarese e vercellese. Ebbene noi non possiamo che ribadire con forza la nostra contrarietà a progetti che minerebbero le vere eccellenze territoriali le quali cominciano con le falde acquifere di profondità, vere e proprie riserve naturali di acqua potabile destinata ad un consumo umano futuro, arrivando alle eccellenze agroalimentari vero fiore all’occhiello di questi territori, riconosciute internazionalmente basti pensare ai Vini ed ai formaggi passando per i mieli solo a titolo esemplificativo, eccellenze che hanno nei loro comparti posti di lavoro certi e qualificati. Vero rimane che l’iter di SHELL è ancora agli albori ma proprio perché l’iter è all’inizio ci preme sottolineare che la contrarietà è sempre la stessa avuta con il progetto ENI. Non possiamo permetterci che tali progetti impattanti negativamente vedano la loro imposizione sul territorio, siamo già andati vicino ad esacerbare gli animi dei cittadini residenti sul territori interessati arrivando ad una tensione sociale molto alta, la possibilità di un altro percorso di ricerca potrebbe far “traboccare il vaso” della pazienza e dell’educazione civica di molti, motivo in più per non lasciar proseguire detti progetti. Ricordando altresì le varie emergenze dovute alle discariche di rifiuti, vedere Ghemme o Valledora per esemplificare, crediamo che il territorio debba essere sostenuto per le proprie eccellenze e non vandalizzato per altro".