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Lombardia, modello o meta? Convegno organizzato dalla Lega Nord

Novara - Si è svolto giovedì sera, all'Albergo Italia di Novara, il convegno: “Lombardia, modello o meta?”, organizzato dalla Lega Nord, dove i relatori si sono intrattenuti sui tanti risvolti che legano il territorio novarese alla realtà lombarda, anche nella prospettiva del referendum proposta da Regione Lombardia sulla richiesta di statuto speciale.

Moderati dal Segretario Provinciale della Lega Luca Bona, che ha introdotto l'argomento della serata e la vicinanza storica, culturale ed economica del Novarese e del Vco con la Regione lombarda, sono intervenuti rappresentanti di varie realtà politiche, culturali e imprenditoriali.

Claudio Franco, coordinatore del collettivo lombardo Avanti, ha rivendicato la bontà e la necessità del referendum per l'autonomia lombarda. “I territori novaresi e del Vco  – ha spiegato Franco - non solo farebbero parte legittimamente di questo progetto, ma permetterebbero al Presidente della Lombardia di avere un valore aggiunto ed una potenzialità contrattuale maggiore con Roma.”

Luca Gagliardi, Presidente dell'associazione ALPI (Associazione Libera per l'Insubria), ha voluto sensibilizzare gli intervenuti su come sia indispensabile permettere al territorio novarese di avere sbocchi, anche formali, che lo leghino alla Lombardia. “L'ambito territoriale ideale sarebbe quello della storica regione dell'Insubria (Novara, Vco, Varese, Como, Lecco, Canton Ticino) – ha affermato Gagliardi – omogeneo sotto tutti i punti di vista, compreso quello economico. Il nostro sogno è che, per il bene dei cittadini, si possa giungere a scelte coraggiose come la creazione di una nuova regione”.

Diego Sozzani, Consigliere regionale ed ex presidente della Provincia, ha sollecitato il pubblico ponendo l'attenzione su quanto è schiacciato il nostro territorio, produttivo ben oltre la media nazionale, ma penalizzato da tassazione e mancanza di attenzione da parte di Torino. Occorre avere coraggio – ha concluso Sozzani – anche con scelte provocatorie per smuovere l’attuale inerzia istituzionale.

Gianmario Mandrini, Presidente API Novara, VCO e Vercelli, ha fatto notare come Piemonte, Lombardia e Veneto da sole producono il 58% dell’export nazionale, sostanzialmente prodotto dalle piccole e medie imprese. Una semplificazione delle normative è necessario e ben venga – ha detto Mandrini – qualsiasi iniziativa che possa aiutare queste imprese: meritiamo più attenzione”.  

Alberto Preioni, sindaco di Seppiana, nel Vco, non poteva che far notare quanto è lontana Torino da territori che non sono solo contigui, ma culturalmente appartengono alla Lombardia. La gente – ha affermato Preioni – ci chiede di trasferire le province di Novara del Vco in Lombardia,  non è un percorso facile, ma è previsto dall’articolo 132 della Costituzione. Siamo lombardi per storia, cultura, economia. La popolazione è convinta, sarebbe pronta a firmare anche domani”.

I due ospiti d’onore della serata, Massimiliano Romeo, capogruppo Lega Nord in Regione Lombardia, e Roberto Cota, Segretario piemontese della Lega Nord, hanno tracciato un panorama completo dell’argomento.

Massimiliano Romeoha riassunto la cronistoria che ha portato il consiglio regionale lombardo a votare per il referendum consultivo per uno statuto speciale. “Si tratta di un’occasione storica – ha proseguito Romeo – che la Lombardia non deve e non può perdere. L’autonomia della Lombardia sarebbe il risultato delle richieste provenienti dal territorio, un miglioramento della qualità della vita dei cittadini e un’opportunità per le aziende. È questa l’unica strada percorribile per combattere la crisi in atto, che si abbatte sulle famiglie e sulle imprese, e arginare quella che risulta una vera e propria rapina fiscale da parte dello Stato centrale. Ogni lombardo versa annualmente all’erario oltre 11mila euro. E il residuo fiscale della Regione, che copre circa il 21% del Pil nazionale, ammonta a 54 miliardi di euro. Questa è la fisionomia della capacità contributiva della Regione Lombardia, derivante dalla sua forte vocazione economica e produttiva, ma anche dalla virtuosità e dalla lealtà dei suoi cittadini. Il referendum sarà consultivo, ma un esito favorevole non potrà che dare una grande forza contrattuale al Presidente Maroni nelle trattative che inevitabilmente partiranno con il Governo centrale. Il referendum lombardo – ha concluso Romeo – è una conquista di libertà, un esempio certamente da seguire. Per quanto riguarda i vostri territori, mi impegno ad organizzare un incontro tra una delegazione di sindaci di Novara e e del VCO con Maroni per parlare di infrastrutture e continuità territoriale”.

Roberto Cotasi è soffermato “sulle grandi opportunità che Novara e la sua provincia potrebbero avere, dislocate in una posizione strategica a pochi chilometri da Milano, una cerniera in una grande area urbanizzata che dal capoluogo lombardo arriva a Torino. Una grande occasione come Expo 2015 è stata completamente disattesa dalla città di Novara, che non ha saputo creare quelle opportunità per attirare visitatori e reddito, pur trovandosi più vicina alla zona Expo di tante zone dell’hinterland milanese. Una grande occasione perduta per le mancanze amministrative della Giunta Ballare’. Del resto non va meglio Torino, dove il presidente Chiamparino dopo un anno di governo non ha prodotto un solo provvedimento degno di tal nome. Novara ha bisogno di ripartire, prendendo esempio dall’efficienza lombarda, che i cittadini delle nostre zone vedono come migliore di quella torinese. Certamente una maggiore autonomia lombarda farebbe da volano anche per le zone limitrofe. Il governo nazionale è riuscito a diventare un “nemico” del cittadino normale, ha portato la tassazione per le imprese a livelli insopportabili, e sta dirottando importanti risorse economiche alla gestione di emergenze come quelle dei clandestini che ormai stanno invadendo città e paesi. Bisogna cambiare passo, sia a livello locale che nazionale, altrimenti il Paese muore e la collaborazione sempre più stretta con la Lombardia va certamente in questa direzione”.

La serata si è conclusa con alcune domande poste dal pubblico.