Novara - Ci scrive Luca Bona, vice presidente della Provincia, assessore con delega (tra l'altro) a Turismo e Bilancio e da poche settimane segretario provinciale della Lega Nord. "In merito alla questione relativa alle aree protette del Piemonte la Lega è al Governo della Regione con il Presidente Roberto Cota con l’obiettivo di lavorare per il cambiamento; questa stagione di riforme strutturali, molte delle quali già concretizzate, prosegue con la Legge regionale che trasforma l'assetto delle aree protette, accorpando gli Enti di gestione e dimezzandoli, diminuendo in modo consistente il numero di amministratori (al massimo 5 per Ente) e dei relativi direttori che costano alla collettività circa 100.000 euro all'anno ciascuno. Finalmente una grande operazione di trasparenza e di “alleggerimento” dei costi improduttivi, per impiegare le risorse dove servono veramente. Operazione di trasparenza perchè la Legge ha stabilito le modalità di selezione del Consiglio Direttivo e del Presidente, affinché siano rappresentati i territori e i vari livelli amministrativi. Ad esempio il presidente delle “Aree protette del Ticino e del lago Maggiore” (Ente che comprende l'ex Parco del Ticino, il parco dei Lagoni di Mercurago, la riserva naturale del Canneto di Fondotoce), proposto dalla Regione è stato votato dall'assemblea di tutti i comuni e province del Parco. Il Parco del Ticino è l'area fluviale protetta più importante d'Europa, a maggior ragione se consideriamo il recente inserimento, nell’ente stesso, dei siti palafitticoli patrimonio Unesco presenti nel parco dei Lagoni di Mercurago. Tale Ente deve essere in grado di dare valore aggiunto al nostro territorio ed essere volano di crescita economica. A questo proposito ricordo che la Regione ha finanziato i nuovi attracchi fluviali lungo il Ticino e la Provincia di Novara, la scorsa estate, ha “sperimentato” con grande successo l'interesse turistico anche di livello europeo che questa area attrae. Di questo ha assoluta necessità il nostro territorio, di un cambio di marcia anche di questi organismi, spesso in passato ideologicamente chiusi su posizioni statiche, senza progettualità, in atteggiamenti autoreferenziali che la Lega ha sempre contrastato con forza. Un cambio radicale di uomini e di idee per portare esperienze di vita e professionali nuove, ma anche per compiere le scelte politiche in grado di porre queste grandi ricchezze naturalistiche e culturali presenti nelle nostre aree protette veramente a disposizione del territorio piemontese e della nostra gente. La politica è necessaria per assumere le scelte che hanno come obiettivo l'interesse della collettività, non la sopravvivenza, se non la perpetuazione, dello stesso sistema puramente ideologico responsabile dei problemi che i conoscitori e i fruitori di questi Enti ben conoscono".