
Novara - Riceviamo e pubblichiamo dal gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle (nella foto il capogruppo Mario Iacopino): "In occasione dell’ultimo Consiglio Comunale è stato discusso il regolamento che intende istituire le consulte di quartiere. La proposta è quella di “istituzionalizzare” e incentivare il lavoro dei comitati spontanei, in maniera tale da offrire uno strumento democratico e di confronto costruttivo con l’amministrazione comunale. Dopo un lungo e complesso iter in commissione affari istituzionali, si era finalmente arrivati ad una condivisione del testo con tutte le altre forze politiche. La maggioranza novarese, in maniera del tutto irragionevole e poco prima dell’inizio della discussione in aula, ha voluto forzare la mano con una ulteriore modifica : escludere dal percorso di attivismo gli stranieri residenti da almeno 10 anni nel nostro comune. Una scelta del tutto ideologica e discriminatoria per le tantissime persone (un settimo del totale) che vivono la nostra comunità, che lavorano, che crescono i loro figli a Novara e che desiderano integrarsi anche grazie alla collaborazione e condivisione di proposte per migliorare il proprio quartiere. Il regolamento sulle consulte è uno strumento il cui obiettivo vuole essere anche quello di includere, aggregare, far crescere il senso di appartenenza attraverso l’interesse e la cura del bene comune, ridurre le emarginazioni e rafforzare i legami attraverso la partecipazione attiva. Noi vogliamo una società più forte, sicura, coesa e solidale. Per raggiungere questo obiettivo bisogna lavorare, da una parte, sul forte contrasto a tutti i comportamenti che vanno contro le regole comuni. Da sempre come M5S di Novara chiediamo un rafforzamento dei controlli a tutela di una maggiore sicurezza, in particolare nelle zone più critiche della nostra città attraverso, ad esempio, l’istituzione della figura del Vigile di quartiere. Dall’altra parte è fondamentale promuovere percorsi di integrazione per tutti coloro che vivono nel rispetto reciproco comune, valorizzando le diversità grazie alla partecipazione attiva e il rafforzamento del tessuto sociale. L’amministrazione Canelli ha dimostrato di non essere in grado, almeno nei fatti, né di garantire una adeguata sicurezza urbana, né di saper lavorare sull’inclusione sociale. Fare propaganda è più semplice, così come escludere è più facile che includere, frammentare il tessuto sociale e trovare un nemico debole porta meno impegno che risolvere i problemi".