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Macarro, Zacchero e Crippa sul caso Tamini

Novara - Riceviamo e pubblichiamo da Cristina Macarro (candidata sindaco), Luca Zacchero (consigliere comunale) e Davide Crippa (cittadino eletto in Parlamento) del Movimento 5 Stelle: “Venerdì 15 aprile abbiamo partecipato ad un incontro sulla crisi di Tamini Trasformatori con presenti istituzioni, sindacati e Amministratore delegato del gruppo. Grande assente è stata però Terna, socio di maggioranza del gruppo.Stiamo parlando di una azienda storica nel settore dei trasformatori che dopo pochi mesi dall'acquisizione di Terna Plus (2014) decide di tagliare sul personale. Un mercato che forse solo la miopia governativa e di Terna non ne fa intravedere il possibile sviluppo dato che l'aumento dei consumi elettrici e il cambiamento già avviato in altri paesi da vettore "combustibili fossili" a quello elettrico sembrano poter garantire sviluppi interessanti. Durante l'incontro è emerso come, secondo, l'AD, il gruppo perda 15 milioni di euro, dopo aver annunciato un anno prima investimenti per 12 milioni. A questo punto però qualche dubbio sembra legittimo: i soldi li hanno spesi o solo promessi? Perché non è stata dichiarata una crisi aziendale comprensiva di tutto il gruppo e non del solo stabilimento Novarese? Il ricordo di Officine Grafiche è bello fresco nella memoria di tutti e immaginare che i lavoratori vengano trasferiti nel bresciano lascia perplessi. Perché Brescia? Perché è qui che ha sede la TES, società protagonista a fine 2015 di una fusione con il Gruppo Tamini e pare destinatarie delle attuali produzioni novaresi (trasformatori medio piccoli). Da questa fusione, Tamini si è vista assegnare il 100% delle quote di TES, ma a su volta il 30% dell'intero gruppo Tamini è stato assegnato da Terna Plus ad una nuova società di capitali (tale Holdcotes Srl) interamente partecipata dagli ex soci TES, cioè dal fondo di investimento chiuso Xenon Private Equity. Insomma, la solita scatola cinese sulle spalle dei lavoratori. E da queste informazioni, un'altra domande sorge spontanea: a fine 2015 Tamini si fonde con TES Trasformatori, promette non ben precisati nuovi investimenti e nemmeno 6 mesi dopo la quasi intera produzione finisce a Brescia. Che fosse tutto già abbondantemente programmato? Chiederemo chiarimenti a Terna sperando abbia spiegazioni fuori dalle logiche speculative del mercato”.