Novara - In data 22 maggio, la XII Commissione, Sanità e affari sociali, ha approvato definitivamente, in sede legislativa, il disegno di legge che prevede l’istituzione del registro delle protesi mammarie. “Sono estremamente soddisfatto: pur non essendo una donna, in quanto medico avverto la questione come di fondante importanza”. A parlare è l’Onorevole Gianni Mancuso, primo firmatario della prima proposta di legge sull’argomento, presentata nel 2003, nella XIV legislatura. “Il registro delle protesi mammarie permette ai medici di avere la certezza relativamente alle caratteristiche di ogni singola protesi impiantata, permettendo una più sicura gestione anche del follow up post-operatorio. Ho presentato la mia proposta di legge nella XIV legislatura, 9 anni fa, riproponendola nella XV e nell’attuale XVI: l’importanza di un monitoraggio costante delle protesi mammarie meritava un’appropriata normativa e non ho desistito finché non è stata ottenuta. Spiace solo che sia stato necessario uno scandalo come quello delle protesi PIP in Francia per imprimere un’accelerazione definitiva all’approvazione, ma l’importante è il risultato finale: ora le donne che si sottopongono a un intervento di mastoplastica additiva, magari dopo un evento già devastante come una mastectomia, possono avere la sicurezza di un controllo delle protesi garantito e sicuro. Da sottolineare, comunque, che negli ultimi 10 anni solo il 4% delle donne italiane ricorse a un intervento di questo tipo risultano aver utilizzato protesi PIP e che, di queste, non tutte sono a rischio. Il Ministero della salute ha, a questo proposito, emanato apposite linee guida, ed è importante non diffondere un ingiustificato panico”.