Novara - "Gentile Direttore - ci scrive l'on. Gianni Mancuso (Pdl) - Le chiedo spazio per intervenire sulla vicenda del pozzo esplorativo “Carpignano 1”, che ENI vorrebbe realizzare. Tutto cominciò nel 2008, governava Bresso in Regione Piemonte e Vedovato era Presidente della Provincia di Novara, che si espressero favorevolmente. A seguito del provvedimento di concessione, ENI presentò il progetto esplorativo per la ricerca di idrocarburi. L’autorizzazione alla realizzazione del progetto è in capo al Ministero e la Regione è propedeuticamente chiamata ad esprimere un parere di valutazione di impatto ambientale, dopo aver istituito la Conferenza dei Servizi. Nelle settimane scorse se ne sono sentite di tutti i colori, ma ciò che si è verificato è questo: la Conferenza dei Servizi si è insediata, ha fatto un sopralluogo sul sito, ha esaminato il progetto presentato da ENI ed ha richiesto al proponente una serie di modifiche e di integrazioni al progetto stesso. Lo stato dell’arte vede la fase di presentazione delle controdeduzioni da parte del proponente. Le Direzioni regionali coinvolte hanno evidenziato varie criticità, con particolare riguardo alle falde acquifere di pregio, alla vicinanza dell’abitato, a problematiche inerenti la viabilità! In caso di approvazione, questo pozzo esplorativo verrebbe utilizzato per un tempo limitato, circa un anno; quindi, verrebbe chiuso. Nel frattempo, l’ENI valuterebbe l’entità del giacimento e, nel caso ritenesse di sfruttarlo, dovrebbe avviare altri procedimenti autorizzativi. Alla luce di quanto detto in premessa, auspico che la Regione Piemonte esprima parere negativo; non tenerne conto sarebbe una grave forzatura da parte del Governo. Ancorché non vincolante, il referendum che il Comune ha promosso recentemente sul punto, evidenzia una forte contrarietà della popolazione carpignanese circa questo progetto. Insieme al collega on. Gaetano Nastri, nei giorni scorsi abbiamo presentato un atto ispettivo per esprimere al Governo tutte le perplessità che emergono dall’analisi di questa complessa vicenda. Alla ripresa dell’attività parlamentare riprenderemo la vigilanza nelle sedi opportune".