Novara - “La mozione sul sostegno del sistema d’istruzione piemontese, presentata dal PD in Consiglio regionale, tracciava un quadro chiaro e preciso della situazione della scuola della nostra Regione, come la stessa maggioranza non ha mancato di riconoscere. Ci rammarica che a tale condivisione dell’analisi non abbia fatto seguito il voto favorevole del centrodestra. Un’occasione persa, perché l’approvazione da parte dell’aula avrebbe dato all’Assessore Cirio maggiore forza nelle trattative con il Governo, dove si deve far valere la specificità della nostra Regione nell’attribuzione dell’organico come nel mantenimento del servizio delle cooperative di pulizia e sorveglianza”: così ha dichiarato il consigliere regionale Giuliana Manica (PD), che ha sottoscritto la Mozione presentata dal PD (prima firmataria Gianna Pentenero). “I problemi della nostra scuola sono chiari – spiega Giuliana Manica – a cominciare dai tagli agli organici del personale docente (1316 docenti in meno) e di quello amministrativo tecnico ausiliario (901 unità di personale ATA). Inoltre, il piano triennale regionale è scaduto e la Giunta non ha ancora presentato il nuovo piano con la definizione degli obiettivi. Le risorse iscritte nel capitolo di bilancio sono state garantite alla direzione competente solo per il 25% e in occasione dell’assestamento si prevede un taglio complessivo del 30% su quanto inizialmente previsto. Questo significherà l’impossibilità di finanziare tutte le domande di assegni di studio, di garantire l’arricchimento dell’offerta formativa e il sostegno delle fasce più deboli e delle scuole materne paritarie che rappresentano il 60% delle nostre scuole”. Secondo Giuliana Manica “a fronte di una scuola ridotta ai minimi termini non registriamo nessuna azione da parte della Giunta Cota. Si preferisce vivacchiare. E’ importante mantenere tutte le autonomie e i plessi, in particolare nei piccoli Comuni e nelle aree montane, ma con queste poche risorse la conseguenza sarà una inevitabile riduzione del tempo scuola e della qualità dell’offerta formativa. Inoltre, se le nostre scuole non potranno più rinnovare l’appalto con le cooperative per garantire la pulizia e la sorveglianza, questo non comporterà un risparmio, in quanto il risultato sarà solo quello di lasciare senza lavoro 700 persone appartenenti alle fasce più deboli, delle quali dovranno poi farsi carico i servizi sociali”. “Per tutte queste ragioni – conclude Giuliana Manica – è indispensabile garantire la certezza delle risorse a favore delle famiglie piemontesi e la stabilità dei servizi erogati dalle istituzioni locali e dagli enti locali”.