Novara - Ci scrive Vito Mannino, responsabile locale di Fli: "La pubblicazione delle tabelle contenenti i rimborsi extra cui hanno avuto diritto i consiglieri regionali del Piemonte suffraga ancor di più, qualora ve ne fosse bisogno, l’idea che per combattere l’antipolitica occorre la buona politica. L’immagine che stanno dando i politici attualmente eletti a tutti i livelli è desolante, perché se è vero che non sono tutti uguali ed è sbagliato generalizzare (per inciso ricordo che Futuro e Libertà non gode di rimborsi elettorali non avendo partecipato alle ultime elezioni regionali e nazionali) e altresì vero che una mela marcia rischia di far marcire tutto il cesto. I caratteri sempre più marcatamente orientamenti all’utilitarismo ed alla scarsa predisposizione verso reali competenze e valori, fanno sì che, anche tra i giovani, non si veda nella classe dirigente una categoria sociale attrattiva nella quale riconoscersi e/o identificarsi. E tale mancanza di identificazione conduce alla inevitabile conseguenza di assistere a comportamenti dediti a scaricare responsabilità, colpe o oneri del proprio agire sugli altri ovvero non sentire come propri gli interessi della collettività, avendo a cura i soli interessi di parte. E’ di tutta evidenza, infatti, come la distanza tra società e classe dirigente complessivamente intesa, sia, a distanza di pochissimi anni, ancor più marcata e netta, tanto da ingenerare quella pericolosa deriva istituzionale, utile solo ad ampliare lo scollamento tra le esigenze del cittadino rispetto a chi tali esigenze deve saper far proprie e risolvere. Noi tutti ben sappiamo come il clientelismo, l’autoreferenzialità, la poca attenzione alla formazione e una sostanziale assenza di criteri di reclutamento basati sul merito, siano i mali che affliggono la nostra classe dirigente. Il problema, oltre ai privilegi di cui ancora molti politici godono, e all'emolumento percepito il cui ammontare va al di là di quello che sarebbe giustamente dovuto per l’importante ruolo che rivestono, è la qualità della prestazione dagli stessi offerta. Ciò che più mi offende, personalmente, è che un’alta e delicata responsabilità, quale quella legislativa regionale e nazionale, sia, con troppa frequenza, nelle mani di chi non possiede alcuna competenza per svolgerla al meglio. La critica alla politica, alla cosiddetta “casta”, è senz’altro legittima e giustificata, ma se si vuol davvero cambiare il modo di fare politica occorre far seguire alle parole i fatti. Sono fermamente convinto che se oggi esistono delle persone, giovani e no, che, come me, credono ancora nella politica, nella buona politica, è giusto e doveroso che si impegnino, affinché possano un giorno diventare classe dirigente di questo Paese".