Novara - Riceviamo e pubblichiamo dall'on. Paolo Tiramani, Segretario Piemonte al Centro - Alternativa Popolare: "Piemonte al Centro si è da subito prefissato l’obiettivo di occuparsi di tematiche locali e regionali, intervenendo raramente su temi di carattere nazionale. Non possiamo però non dire nulla sulla bozza di bilancio annunciata dal Governo di Centro Destra, bozza che colpisce pesantemente il sistema pensionistico italiano presente e futuro, nonostante i tanti annunci nella scorsa campagna elettorale, circa la riforma della legge Fornero e un’ipotetica quota 41, intesa in anni contributivi per andare in quiescenza. Comprendiamo appieno i segnali dell’Europa che chiedono rigore finanziario, messo in pratica dal Ministro all’Economia Giancarlo Giorgetti, riteniamo però che le scelte non debbano sempre ricadere sui cittadini piu’ deboli. Passare da un ipotetica quota 41, quota a questo punto assolutamente irraggiungibile anche nel futuro della legislatura nonostante i tanti annunci dei soliti leader, ad una quota 104 a 64 anni con una penalizzazione del 4%è una presa in giro per chi nel Settembre del 2022 ha dato fiducia a partiti che hanno sempre cavalcato con manifestazioni, raccolte firme, attacchi personali e presenze nei talk show, il dissenso verso la vecchia Legge Fornero che alla luce di quanto emerso in queste ore era nettamente migliorativa. Rimane anche la perplessità di aver colpito le fasce deboli, ci riferiamo soprattutto alle uscite dal mondo del lavoro di chi oggi è da anni senza una occupazione, non necessariamente per cattiva volontà ma semplicemente perchè sta curando un famigliare ammalato nella veste di Caregiver e non potrà di fatto piu’ usufruire dell’Ape Sociale o opzione donna, salvo rari casi normati da paletti stringenti e vincolanti. Chiediamo pertanto a questo Governo, politiche futuristiche riguardanti in primis la crisi della natalità, politiche che possano aiutare le famiglie meno abbienti e la gente comune. Un tempo queste battaglie erano temi centrali della Destra Sociale, ora sembrano essere un antico ricordo per un Governo che ha partorito una bozza di legge di bilancio così incomprensibile da far rimpiangere Mario Draghi".