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Migliavacca: Il Castello di Novara? L’è mia ‘na roba seria!

Novara - Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Carlo Migliavacca sul Castello di Novara. "Il Castello? Tutto da rifare… Così apprendiamo dall’attuale Amministrazione comunale di Novara, che ha invitato tutta la città a ripensare alla destinazione futura del Castello a causa, se ho ben interpretato, degli eccessivi costi di gestione qualora venisse attuato l’idea originale di collocare in esso i Musei Civici e la collezione archeologica. Eppure, in funzione di quell’idea, si è andati a deturpare l’interno dell’area con la costruzione ex-novo di strutture in cemento armato e la costruzione, lo ripeto fino alla nausea, di una torre oscena, peraltro mai esistita, che lascia allibiti anche coloro che di arte non ne capiscono. Già, ma le scelte sgangherate sono da addebitare alla precedente Amministrazione; va bene, ma i soldi, sia che arrivino dalla Regione Piemonte (fondi europei) e sia che arrivino dal Comune, sono sempre sborsati dei cittadini. Ora ci viene detto che fino ad oggi si è scherzato e che bisogna rivedere il tutto, che non ci sono soldi per gestire una struttura del genere, che ci vuole un elemento di attrazione perché in quel luogo si deve produrre e fare cultura, garantendo un minimo di sostenibilità economica. Ci viene segnalato pure che è indispensabile pensare alle storiche mura, che si sta sgretolando; per la verità, non ci sono solo le mura di cinta del Castello che richiedono urgenti interventi, ma tutta la struttura storica: esterna ed interna al fossato. Come i cittadini, io compreso, hanno più volte segnalato, prima di procedere a costruire parti nuove e di cemento armato, era indispensabile pensare al recupero dell’esistente, ma questo è sempre stato un problema mai affrontato; invece era prioritario. Ed ora? Già, ora ci viene detto che bisogna “ripensare alla destinazione futura del Castello”. Io un’idea l’avrei: utilizzarlo ancora come prigione. Per metterci chi? Semplice: per rinchiuderci tutti coloro che hanno voluto, in un modo o nell’altro, deturpare il nostro Castello visconteo-sforzesco e farli lavorare gratuitamente per recuperare, almeno in parte, tutti i soldi buttati per soddisfare i capricci di qualcuno. Non faccio nomi, ma tutti i novaresi li conoscono benissimo. E visto che da problema nasce problema, bisogna pensare anche alla riapertura e all’utilizzo del Faraggiana, la cui gestione “sarà affidata alla Fondazione Teatro Coccia”; ci viene detto, inoltre, che lo stesso non deve essere un doppione, ma dovrebbe “consentire di rivitalizzare un luogo della città oggi poco vivo”. Bene, ma una domanda viene spontanea: questa Fondazione è in grado di vivere “con luce propria” oppure i novaresi, attraverso le casse comunali, saranno chiamati comunque a contribuire? Mah, chi vivrà... vedrà! Mi sa tanto che al prossimo cambio di Amministratori comunali cambieranno nuovamente gli obiettivi e si ritornerà al punto di partenza. L’è mia ‘na roba seria!"