Novara - Fratelli d’italia presenta la mozione per dare le case prima agli italiani. Si introduce così l'obbligo anche per gli stranieri di dichiarare il non possesso di immobili nei propri paesi come previsto per gli italiani. "Che la predominanza di stranieri nelle case popolari sia una pericolosa distorsione del sistema - affermano i consiglieri FdI - elemento di ingiustizia sociale e miccia del malcontento, l’ha ammesso di recente persino Fassino. Eppure invertire la tendenza è possibile. Basta la volontà politica e un buon regolamento per rivedere i criteri d’assegnazione. “Le case prima agli italiani” non è dunque solo uno slogan. Infatti, il gruppo consiliare "Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale" con i Consiglieri Comunali Angelo Tredanari, Edoardo Brustia, Ivan De Grandis e Maurizio Nieli (nella foto), ha depositato nei giorni scorsi l’analoga mozione che sarà discussa nel prossimo Consiglio Comunale di venerdì 7 ottobre lanciando così la sua proposta tesa ad assegnare le case di edilizia residenziale pubblica con priorità assoluta ai cittadini italiani. “La norma attuale – spiega il gruppo di Fratelli d’Italia – stabilisce che all’atto della domanda venga richiesto, esclusivamente per i cittadini italiani, la certificazione dell’assenza del possesso di proprietà immobiliari, mentre per i cittadini stranieri è sufficiente una autocertificazione, che spesso apre numerosi spiragli e soprattutto permette a chi è già in possesso di una casa nel Paese di origine, di poter usufruire irregolarmente di una seconda abitazione, a discapito ovviamente dei nostri poveri. La proposta di Fratelli d’Italia prevede di cambiare la normativa rendendo obbligatoria per gli stranieri la presentazione di un certificato, rilasciato dal Paese di origine del soggetto che presenta la domanda, analogo a quello prodotto dalla Conservatoria dei Registri in Italia, e che attesti la titolarità o la non titolarità di diritti di proprietà immobiliare nel Paese di origine o provenienza. Una rivoluzione? No, semplice buonsenso. Una azione utile a identificare i furbi e dare la precedenza ai nostri cittadini nell’assegnazione delle case popolari, attraverso la definizione di regole chiare a favore dei cittadini italiani, come l’attribuzione di un punteggio maggiore a coloro che risiedono da più tempo nel Comune in quanto è fondamentale premiare l’anzianità di residenza. Chi risiede a Novara da più di 10 anni otterrebbe punti aggiuntivi come un punteggio superiore andrà riconosciuto per ogni anno di permanenza nelle graduatorie. Sembrano dettagli, eppure qui c’è tutta la sostanza di un meccanismo che tende a scongiurare le corsie privilegiate per stranieri”.
“Nei Comuni di Arezzo e Cascina ci sono già riusciti – spiega il consigliere Ivan De Grandis, primo firmatario – Tanto che sono scomparse numerose domande irregolari e ora gli assegnatari degli alloggi per il 75% sono italiani mentre ci sono stati anni in cui gli stranieri erano la maggioranza di coloro a cui veniva assegnato un appartamento. Chi ha una casa di proprietà all’estero, non può ottenere una casa popolare in Italia. Il sistema per come è concepito non è più sostenibile e serve intervenire concretamente a favore degli italiani che finiscono in povertà”.