Novara - Il Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia - Alleanza Nazionale - con i Consiglieri, in ordine alfabetico, Edoardo Brustia, Ivan De Grandis, Maurizio Nieli e Angelo Tredanari - ha presentato una mozione urgente volta a portare in sede di Consiglio Comunale i problemi che si stanno delineando in tema di servizi postali dopo le notizie apparse sulla stampa, secondo le quali dal prossimo febbraio 2017 la corrispondenza verrebbe consegnata a giorni alterni, a seguito dell’ipotesi di vendite di quote di maggioranza di Poste Italiane S.p.A ai privati. L’azione del Gruppo Consiliare di FdI fa seguito all’interrogazione indirizzata al Ministro dello Sviluppo Economico presentata nei giorni scorsi dall’On. Gaetano Nastri.
Questo il testo della mozione depositata: "premesso che: - secondo quanto risulta da un articolo pubblicato lo scorso 1° novembre dal quotidiano “La Stampa” edizione di Novara, i rappresentanti delle principali sigle sindacali, hanno illustrato alla Camera del Lavoro lo scenario che verrebbe a determinarsi nel giro di pochi mesi nella provincia di Novara, per i servizi postali, nel caso in cui Poste italiane decida la vendita di quote di maggioranza dell’ente, ai privati; - al riguardo, i sindacati hanno evidenziato che, ove avvenisse quanto suesposto, la corrispondenza postale verrebbe consegnata a giorni alterni a partire dal prossimo febbraio 2017, con una riduzione consistente di portalettere; ci sarebbero numerose chiusure di sportelli a partire da quelli periferici, ed inoltre il Centro postale operativo di via Monte Rosa a Novara, subirebbe una riduzione dell’organico del personale sempre più netto; - a seguito di quanto paventato, i lavoratori del settore postale, (che in provincia sono 800, 350 dei quali portalettere) per venerdì 4 novembre, hanno proclamato uno sciopero a Roma e alcune manifestazioni a Novara, per far comprendere come la linea aziendale di Poste Italiane S.p.A, sia sbagliata e pericolosa, se si valutano gli effetti negativi sul piano occupazionale oltre che sociale, che deriverebbero da tale decisione; - un esempio della riduzione già in atto del personale, sostengono i sindacati, risulta evidente a Novara presso il Centro di via Monte Rosa, dove viene smistata tutta la posta, una struttura che risulta fondamentale, in quanto supporta anche la provincia di Vco che nel passato aveva 200 addetti, ridotti a 116 dipendenti con molti trasferimenti a Milano, mentre attualmente sono 99 e a fine anno si prevede che si ridurranno a 90, senza turnover; - i medesimi rappresentanti delle categorie sindacali, evidenziano di conseguenza, l’impossibilità nel garantire un’adeguata qualità del servizio, aggiungendo inoltre, un appesantimento del clima di lavoro, dovuto all’aumento sempre più frequente di domande di esodo, da parte dei dipendenti postali della provincia di Novara; - a giudizio degli interroganti, lo scenario in precedenza esposto, conferma una linea aziendale intrapresa già da diverso tempo da Poste Italiane S.p.A sull'intero territorio nazionale, inaccettabile e sbagliata, in considerazione che, nel tentativo di erogare lo stesso volume complessivo di servizi (mantenendo gli stessi fatturati), al contempo, la stessa azienda fornisce servizi sempre più scadenti, riducendo sempre più gli sportelli e il personale (con minori costi), senza rendersi conto che gli uffici postali, rappresentano una necessità indispensabile per le moltissime persone che vivono in zone periferiche e soprattutto nei piccoli comuni (in questo caso del novarese); visto che: - i temi suindicati saranno discussi anche in Parlamento grazie ad una interrogazione presentata dall’On Gaetano Nastri e riportata in settimana anche sui giornali locali; - riteniamo tale decisione immotivata, considerando, come la città di Novara e la provincia, rappresentano una comunità popolosa composta in particolare da anziani, oltre ad essere un territorio ad alta densità produttiva; impegna il sindaco e la Giunta comunale - a interfacciarsi con la dirigenza locale di Poste Italiane S.p.A al fine di comprendere se vi siano effettivamente ricadute negative sotto il profilo occupazionale e sulla qualità del servizio nel nostro territorio e per scongiurare l’eventuale chiusura degli uffici postali novaresi, per la migliore tutela dell’occupazione e la permanenza di un servizio pubblico essenziale per la nostra comunità".
“Vogliamo che vengano salvaguardati gli uffici postali novaresi e che vengano tutelati tutelati sia il livello dell’importante servizio che gli stessi svolgono per la nostra comunità, sia l’occupazione dei lavoratori novaresi dell’azienda – commentano dal Gruppo di FdI– per questo, con la nostra mozione urgente, non solo portiamo la tematica all’attenzione del Consiglio Comunale, ma ci opponiamo ufficialmente con decisione alla volontà di Poste Italiane S.p.A di depennare gli uffici novaresi, scelta che non solo sarebbe dannosa a nostro avviso e produrrebbe disservizi, ma tra le altre, andrebbe anche a svantaggio degli anziani e di tutti coloro che hanno difficoltà a raggiungere i centri più vicini”.