Novara - Il senatore novarese Gaetano Nastri è intervenuto a Palazzo Madama per illustrare la posizione del suo partito, Fratelli d’Italia, sulla vicenda-Tav. Per Fdi «si devono tenere referendum consultivo e avvio dei bandi – ha dichiarato Nastri - L'Italia non può permettersi di fermare un'opera così importante e strategica per i mal di pancia del M5S. I rischi sarebbero altissimi, l'Italia resterebbe tagliata fuori dalle nuove vie di comunicazione e i porti di Genova e Trieste sarebbero di fatto emarginati. Inoltre, l'avvio della Tav è disciplinato da trattati internazionali che non possono essere annullati con un tratto di penna: chi mai verrebbe a investire in un paese che, a ogni cambio di governo, rimette in discussione gli accordi già firmati? Fratelli d'Italia, come la maggioranza delle popolazioni interessate, si schiera per il 'sì' alla Tav, chiarendo fin da subito che non ci interessano progetti alternativi, come la 'mini-Tav', che nessuno conosce e sa cosa sia, e che è soltanto il disperato tentativo per tenere in vita questa maggioranza sempre più litigiosa e traballante» ha concluso il senatore.
A margine dell’intervento, Nastri ha posto l’accento anche sulle ricadute sul Novarese, facendo riferimento, in particolare all’Interporto di Novara, «posto in una posizione strategica all'incrocio di due principali corridoi europei, il cui ruolo riveste un’importanza strategica. L’interconnessione del Cim con la Tav offrirà all’intermodalità e all’economia italiana la possibilità di operare sul mercato francese con le stesse potenzialità con cui già oggi si opera verso Paesi come Olanda, Belgio e Germania; ciò produrrà importanti ricadute in termini economici e occupazionali a livello locale, ma anche, di riflesso, sull’intero sistema nazionale».