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NASTRI, PER LE CONTRAFFAZIONI ALIMENTARI INTERDIZIONE DI 5 ANNI DALL’ATTIVITA’

l'on. Gaetano Nastri

Novara - Pene più severe per coloro che commettono il reato di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari: le chiede l’on. Gaetano Nastri, coordinatore provinciale Pdl, con una proposta di legge già deposita a Montecitorio. Il deputato azzurro parte delle conclusioni della Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale, il cui documento definitivo è stato illustrato recentemente

“E’ stato rilevato, che organizzazioni a delinquere – dice Nastri - sono penetrate all’interno dei comparti industriali, compreso quello agroalimentare, con conseguenze economiche e sanitarie di rilievo per i consumatori e per i produttori. Sulla base dell’elaborazione dei dati, la Coldiretti ha stimato un volume d’affari annuo delle agromafie di 12,5 miliardi di euro annui. Inoltre, a livello europeo i sequestri di prodotti agroalimentari, dal 2006 a oggi, sono cresciuti del 128 %. Nell'ultimo triennio la Guardia di finanza ha sottoposto a sequestro oltre 3.700 tonnellate di merci e quasi 6 milioni e mezzo di litri di prodotti alimentari contraffatti”.

Il fenomeno di illeciti nel settore agroalimentare pertanto richiede, a detta dell’on. Nastri “urgenti e ulteriori misure anche di carattere penale, per invertire un trend pericoloso, che nel corso degli ultimi anni, sta negativamente caratterizzando un importante settore che rappresenta un pilastro nell'economia italiana. Occorrono misure volte a sancire un rafforzamento della tutela della qualità e della sicurezza agroalimentare, in linea con le politiche che attribuiscono ai prodotti di Dop e Igp un’importanza strategica per accrescere la capacità di penetrazione nei mercati internazionali”.

La tutela sanzionatoria del comparto agroalimentare necessita conseguentemente di essere rafforzata. La proposta di legge prevede che per coloro che commettono il reato di contraffazione l’interdizione dall’esercizio delle attività d’impresa, per un periodo di cinque anni, in modo da escludere lo sviluppo di successive iniziative economiche, nell’ambito del settore alimentare, nonché l’obbligo di pubblicare le sentenze.

Sullo stesso tema, Nastri ha presentato un’interrogazione ai ministri della Giustizia e delle Politiche agricole per conoscere “quali iniziative intendano intraprendere per fronteggiare il fenomeno della contraffazione alimentare il cui volume d’affari ha raggiunto livelli inaccettabili”.