Novara - Taglio dei parlamentari e limite per i mandati, una legge elettorale che permetta ai cittadini di scegliere gli eletti, un segno di fiducia nel paese da parte di chi ha maggiori responsabilità, con l’acquisto dei titoli di Stato: sono queste le “ricette” dell’on. Gaetano Nastri, coordinatore provinciale Pdl, per riavvicinare i cittadini alla politica.
“Oggi c’è una forte sfiducia verso la politica – dice Nastri - e il nostro elettorato si rifugia sempre più nell’astensione. Ma non è questa la soluzione, perché disertando le urne si lascia spazio a movimenti demagogici o alla sinistra. Certo, la classe dirigente del centrodestra deve dimostrare di saper riconquiste la fiducia del proprio elettorato, prima delle prossime elezioni, altrimenti si rischia una deriva qualunquista per tutto il Paese”.
“Il primo passo – aggiunge Nastri – è la modifica della legge elettorale, eliminando le liste bloccate e permettendo ai cittadini di eleggere direttamente i parlamentari. E’ un passaggio ineludibile per cercare di portare nuovamente i cittadini a interessarsi della cosa pubblica e anche per evitare che il Parlamento arrivino personaggi improbabili, come ne ho conosciuti diversi in questi quattro anni. Il secondo aspetto è quello di rendere i tempi e i costi della politica più adeguati alle attuali esigenze. Non è possibile che una legge debba essere approvata da tutte due le Camere, facendo avanti e indietro per ogni anche minima modifica, in questi passaggi spesso si perdono mesi di tempo e aumenta burocrazia. Io propongo dunque di superare il bicameralismo perfetto, lasciando a un solo ramo del Parlamento di approvare le leggi e all’altro, al Senato, di occuparsi di legislazione concorrente con le Regioni. Inoltre, sono supefavorevole a una riduzione sostanziosa e drastica del numero complessivo dei parlamentari, proprio perché molte competenze sono ormai di Regioni e Comuni, e per dare un segnale di sobrietà, di responsabilità, risparmiando”.
Secondo Nastri, un altro fatto importante è che “non si possa fare il parlamentare a vita; si deve mettere un limite ai mandati come è avvenuto per sindaci e presidenti delle Province. In tal modo il fatto di essere deputato o senatore non diventa una professione. Io ho sempre voluto mantenere la mia professione nella vita civile, proprio perché voglio avere la possibilità di sganciarmi dalla politica quando sarà il momento e sono disponibile a farlo. Sono anche contento che dal 1° gennaio di quest’anno sia stato abolito il vitalizio, per cui ai parlamentari viene riconosciuta la pensione contributiva come viene calcolata per tutti i cittadini. Intanto, personalmente, al vitalizio di consigliere regionale che mi spettava di diritto, ho già rinunciato”.
Infine Nastri ha anche una proposta per l’attuale momento di difficoltà dell’Italia sui mercati finanziari, con lo spread dei titoli pubblici che sale rispetto a quelli tedeschi.
“Mi pare sia venuto il momento che chi ha più responsabilità e anche alti stipendi di natura pubblica, in primo luogo ministri, parlamentari, consiglieri regionali e manager pubblici, dia un segnale verso il Paese. Io chiedo che a queste persone una parte dello stipendio sia pagata in titoli di Stato (debito pubblico), per favorire la discesa dello spread e dare un esempio di credere nel futuro del Paese. Non è il momento di fare parole, bensì fatti: io per primo prendo l’impegno comunque di acquistare titoli di Stato come già faccio regolarmente e ho sempre più intenzione di farlo in futuro, in misura adeguata ai miei redditi, sperando che tutti facciano altrettanto”.