Novara - “La scelta dell’amministrazione comunale su Pernate è sbagliata e fuori tempo. Quest’anno parliamo di siccità già a febbraio, stiamo dicendo che non ci sarà acqua già in primavera, ma la destra si comporta come come se il suolo fosse una risorsa rinnovabile, come se il nostro futuro non fosse strettamente connesso a quello della natura, continuando a sacrificare milioni di metri quadri di territorio sull’altare della logistica”. Lo afferma il consigliere regionale Domenico Rossi che oggi ha interrogato la giunta regionale sulle procedure e l’iter relativo al piano di sviluppo del polo logistico “Novara Ecologistica” di Pernate. “Nel 2021 la provincia di Novara è stata la prima per consumo di suolo in Piemonte, la seconda in Italia dopo quella di Napoli. Nel 2020 risultava la prima a conferma di un trend costante. Non bastano questi dati all’amministrazione del capoluogo per capire che occorre cambiare rotta? Il Sindaco e la sua giunta decidono di aggiungere capannoni ad altri capannoni. Nello specifico caso di Pernate, l’assessore allo sviluppo del territorio e urbanistica del Comune di Novara dichiara che non ci sono alternative, che lo prevedono le norme regionali e per questo ho chiesto conto alla giunta” spiega il rappresentante Dem. La risposta dell’assessore Urbanistica, Programmazione territoriale e paesaggistica Fabio Carosso sembrerebbe smentire il collega novarese. La regione, infatti, secondo Carosso avrebbe solo “preso atto” della dichiarazione di coerenza tra PRG e piano di sviluppo espressa dal Comune di Novara. Non solo: “Allo stato attuale il soggetto responsabile dell’attivazione del procedimento finalizzato alla stipula dell’accordo di pianificazione risulta la Provincia di Novara. Tale atto non è ancora stato attivato e la le valutazioni di competenza Regionali verranno effettuate nell’ambito di tale procedimento” riferisce l’assessore confermando peraltro una comunicazione datata 7 dicembre 2022 (allegata alla copia scritta della risposta dell’assessore) in cui il settore Urbanistica di Regione Piemonte scrive al Comune di Novara e a tutti i soggetti interessati che alcune osservazioni saranno formalizzate solo a valle dell’approvazione del Piano di sviluppo e la conseguente stipula dell’accordo di pianificazione. “Dove sono vincoli e i paletti rappresentati dalla normativa regionale a cui si appella l’amministrazione di Novara? Sarebbe più onesto ammettere che si tratta di una precisa scelta politica” commenta Rossi.
“La vocazione logistica del territorio non può e non deve coincidere con la disponibilità a costruire ovunque come, di fatto sta avvenendo. Ancora una volta emerge la necessità, non più rinviabile, di una programmazione su questo tema attraverso la quale la Regione deve assumere il ruolo di regista e che deve prendere in considerazione almeno il livello provinciale. Con un’adeguata pianificazione si garantirebbe un equilibrio tra gli interessi di specifici settori e i beni comuni, evitando che siano le esigenze del mercato a modificare il paesaggio e le scelte delle istituzioni” dichiara Rossi. “Non si tratta di contrapporre ambiente a lavoro o sviluppo - spiega il consigliere - ma di abbandonare pratiche sbagliate, che lasciano pesanti eredità alle future generazioni, e scegliere nuovi modelli e nuove pratiche, peraltro già esistenti, che tengano insieme cura del pianeta e cura dell’uomo incentivando visioni e pratiche circolari”.