Novara - «Non spetta ai cittadini riavvicinarsi alla politica, è la politica che deve riconquistare i cittadini». Così i Democratici novaresi in corsa per il Parlamento commentano la decisione di annotare richieste, emergenze e speranze della comunità. Elena Ferrara, per il Senato, e Franca Biondelli, Fabrizio Barini e Roberto Leggero, per la Camera dei Deputati, hanno fatto una scelta controcorrente.
I quattro candidati si sono muniti di altrettanti “quaderni democratici”, sui quali stanno appuntando «opinioni, critiche e contributi da riversare in un “taccuino” speciale che, al termine della campagna, sarà punto di riferimento per interpretare al meglio il nostro compito».
«Ai comizi preferiamo il dialogo con la gente. Lavoratori, disoccupati, giovani, donne e anziani; sono loro i protagonisti dei nostri incontri», spiegano.
Ognuno dei quattro Democratici sta compilando il proprio quaderno sulla base di competenze specifiche:
Tutto il gruppo guarda, unito, alla prima emergenza del territorio: il Lavoro.
«Noi ci siamo confrontati con i cittadini attraverso le primarie, le nostre candidature sono espressione di una volontà popolare. Il nostro partito ha scelto di puntare su candidati novaresi, alla Camera e in Senato. Solo noi porteremo la voce del territorio in Parlamento. “Noi siamo il Pd”».
Quello adottato per questa campagna non è un semplice slogan, ma un invito dal basso al confronto, sposato dai protagonisti dei vari incontri novaresi, in città e in provincia. Un approccio nuovo, ribadito anche nella recente serata alla Sala Borsa con Matteo Renzi e il Sindaco, Andrea Ballaré. Un momento di straordinaria partecipazione politica. Un segnale importate contro disaffezione e astensionismo. Dopo un lungo letargo, la politica può tornare a guardare negli occhi le donne e gli uomini, dialogando finalmente con gli elettori.