
Novara - Riceviamo e pubblichiamo da Alberto Pacelli e da ReteNovara per la partecipazione e la trasparenza: "Siamo cittadine e cittadini che abitano, vivono, lavorano, studiano a Novara, che la amano, che non accettano le condizioni di degrado e di abbandono in cui versa, che vogliono fermare il suo lento ma costante declino. Un declino sociale, economico, culturale, urbano che non è frutto di un destino avverso ma dell’opera di amministratori non all’altezza del loro compito e che troppo spesso hanno unito alla loro inadeguatezza l’arroganza e l’uso autoritario del potere. Noi comprendiamo la rabbia di quanti si lamentano, purtroppo vanamente, perché non trovano ascolto presso le “autorità comunali” e di quanti, disillusi da promesse non mantenute, da inerzie colpevoli e da scelte inaccettabili, decidano di non interessarsi più della cosa pubblica. Ma pensiamo, anche, che dinnanzi a questa situazione – le cui conseguenze negative le paghiamo tutti ogni giorno – si debba reagire non con la rabbia impotente o con lo sconforto e l’abbandono ma con un grande impegno civile capace di cambiarla profondamente. Forti della sciagurata soppressione di ogni forma di controllo istituzionale sugli atti degli Enti Locali (causa della dilagante corruzione e del malgoverno in tanti Comuni) e dell’altrettanto sciagurata affermazione che i cittadini si esprimono sulle scelte dei pubblici amministratori al termine del loro mandato, i nostri amministratori locali si sono affrettati a far sparire ogni forma di partecipazione e di controllo democratico e popolare delle loro scelte sostituendole con costose ma ininfluenti finzioni ed a gestire la città, nelle sue molteplici articolazioni, come cosa loro. Per tutte queste ragioni ci rivolgiamo alle donne ed agli uomini che come noi non vogliono essere sudditi in casa propria per fermare questa deriva democratica e creare una vasta rete di donne, di uomini, di giovani che si ponga tre grandi obiettivi: una reale partecipazione delle cittadine e dei cittadini alle scelte che riguardino la vita ed il futuro di Novara (ad esempio: con la realizzazione di un bilancio partecipato); una reale trasparenza dell’attività comunale: di modo che il Comune diventi una reale casa di vetro. QUESTO APPELLO NON E’ UNA INIZIATIVA ELETTORALE E NON PRELUDE ALLA PRESENTAZIONE DI UNA LISTA. NON HA UNA VALENZA ANTIPARTITO. OGNI ATTO CHE PARTITI O MOVIMENTI FARANNO PER LA REALIZZAZIONE DI QUESTI OBIETTIVI TROVERANNO IL NOSTRO SOSTEGNO. Se condivide questo appello mandi la sua adesione a retenovara@gmail.com scrivendo cognome, nome, indirizzo postale e di posta elettronica".
"Tutti - prosegue la nota di presentazione del movimento - abbiamo presente il calo drammatico della percentuale dei votanti alle ultime elezioni. I sondaggi sulle intenzioni di voto non fanno presagire una modificazione nell’orientamento dell’elettorato. Anzi! La politica appare agli occhi dei più come un affare sporco fatto da e per i furbi e da cui è meglio stare lontani. Ed un numero sempre maggiore di persone deluse decide di interessarsi unicamente dei propri affari e di non curarsi della res publica. I partiti – che una volta erano luoghi e strumenti di incontro di persone e di unificazione di interessi e di obbiettivi – sono diventati il simbolo, il luogo della diaspora e della parcellizzazione. Mai come ora le Istituzioni sono state sentite dalle persone come realtà lontane ed estranee alla propria vita. C’è un grave pericolo di deriva della democrazia al quale bisogna reagire. Noi pensiamo che una delle strade per modificare dalla radice questa situazione sia quella di conquistare le cittadine ed i cittadini novaresi all’idea: di rimettere nella nostra città la democrazia sulle sue giuste gambe di diventare i soggetti protagonisti delle iniziative necessarie per ottenere le soluzioni rispondenti agli interessi generali di tornare a considerare le Istituzioni democratiche come sedi e strumenti che gli appartengono e che servono per affrontare e per risolvere i problemi di tutti. Di impegnarsi affinchè il Comune diventi veramente la casa comune. Quest’idea è una scommessa? Forse. Una illusione? Assolutamente NO. Questo appello e l’impegno che ne deriva lo consideriamo - innanzitutto per noi - un dovere civile necessario ed indilazionabile. Abbiamo deciso di lanciare adesso questo Appello per due motivi fondamentali: a) perché siamo profondamente convinti che la concretizzazione degli obbiettivi che l’appello propone sia una precondizione perché possa svolgersi una corretta dialettica amministrativanell’interesse della comunità novarese; b) perché se lo avessimo proposto fra un mese - in campagna elettorale - il pericolo di travisamento e strumentalizzazionesarebbe stato scontato e se lo avessimo presentato a elezioni avvenute facile sarebbe stata l’accusa della maggioranza – qualunque fosse quella uscita dalle urne – di un tentativo di forze della minoranza sconfitta nelle urne di creare difficoltà alla Giunta appena eletta. Vogliamo infine dire in modo chiaro ed inequivoco che questo Appello non è una iniziativa contro qualcuno. E’ solo ed unicamente quello che dice di essere un mezzo per avviare e contribuire a realizzare una reale partecipazione delle cittadine e dei cittadini novaresi alle scelte che riguardino la vita ed il futuro della nostra città. Se mi sono consentite la reminiscenza scolastica ed il paragone le firmatarie ed i firmatari di questo appello e quanti ad essi si uniranno vogliono avere - mutatismutandis - una funzione socratica: suscitare l’amore, l’interesse, l’impegno per una reale democrazia partecipata, quella che ci fa sentire ed essere con orgoglio una comunità di cittadine e di cittadini e non un popolo di suddite e di sudditi".
FIRMATARI DELL’ APPELLO:
Albertinale Giorgio pubblicista in pensione
Alemanni Maria Grazia già consigliera del Comune di Novara
Angellotto Vincenzo studente universitario
Argirò Domenico docente di discipline giuridiche
Bermani Cesare scrittore, storico del movimento operaio italiano
Bertinotti Pietro pensionato
Bertona Juri commesso, speleologo
Bertone Eugenio operaio
Bevilacqua Aldo ingegnere, già consigliere della Provincia di Novara
Bolzoni Segimiro artigiano
Bonzanini Eugenio commerciante
Broglia Sara bancaria in pensione
Bruno Elia Francesco albergatore
Casella Michela dottoressa
Castoldi Donata scrittrice
Cattani Osvaldo impiegato
Cavagna Carla già consigliera del Comune di Novara
Cavalli Romeo sindacalista
Ciceri Laura ambientalista
Cigolotti Gabriele architetto
Cioffi Giuseppina docente dell’ Università Bicocca di Milano in pensione
Colzani Carlo sindacalista
De Marchi Marzia impiegata in pensione
Depaoli Donatella architetto
De Rosa Roberto presidente di ViviNovara
Ghiglietti Daniele sindacalista
Lanni Felice sindacalista
Leggero Roberto assistente alla ricerca presso l’Università della Svizzera italiana
Lucini Gianni scrittore, pubblicista
Malinverni Luciano ingegnere
Manachino Cesare docente di italiano e storia
Manini Alessandro giornalista
Miglio Mario architetto
Montanelli Edgardo sindacalista in pensione
Morganti Simona impiegata
Paccagnino Lidia psicologa in pensione
Pacelli Alberto già Presidente del Comprensorio provinciale di Novara e vice Sindaco della città
Peagno Guido architetto
Piazzano Vittorio architetto
Prandina Anna Maria bibliotecaria
Rizzotti Maurizio disoccupato
Tromellini Virginio già Presidente del Consiglio Circoscrizionale di Lumellogno
Varnier Chantal docente di lingua francese in pensione