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Pd all'attacco di De Grandis. Il sen. Nastri lo difende e...

Novara - Riceviamo dagli esponenti del centrosinistra gruppo consiliare “La Provincia in Comune” (Milù Allegra, Laura Noro, Marco Uboldi, Stefano Zanzola), Matteo Besozzi - ex Presidente Provincia di Novara, Giuseppe Cremona –  ex Vicepresidente Provincia di Novara e Sergio De Stasio - Segretario provinciale PD Novara: "Grave inviare De Grandis (che abbracciò MSI Destra Nazionale) a commemorare la strage di Meina. Il centrosinistra chiede scuse pubbliche da Binatti. Se la pietà è morta è certamente vero che è morta anche la vergogna. E speriamo non sia morta anche la nostra capacità di indignarci alla vista delle foto di Ivan De Grandis, consigliere provinciale delegato alla “Cultura” spedito dal presidente Federico Binatti alla commemorazione della strage nazi-fascista di Meina, la più efferata della provincia di Novara, con tanto di fascia blu. Convinto militante di Fratelli d’Italia, un partito che conserva orgogliosamente nel proprio logo il simbolo che rappresenta la continuità ideale con un partito (il MSI) che è stato fondato dai reduci di Salò, autori ed esecutori delle leggi raziali. De Grandis ha rappresentato quella Provincia che, con il sacrificio di tante vittime, ha dato un contributo fondamentale alla lotta per la Liberazione. Ma forse lui conserva una “punta” di nostalgia per i carnefici. In anni non lontani De Grandis ha cercato insieme al padre fortuna politica in diversi piccoli Comuni tra Novarese e Vercellese. Nel 2010 a Vinzaglio ha aderito ad un gruppo di estrema destra, il “Movimento Sociale Italiano Destra Nazionale” vestendo la camicia ocra della “Guardia Nazionale Italiana”, apparato del partito che si propone di vigilare in camicia, pantaloni neri, stemma tricolore e aquila con la scritta Spqr. L’episodio era stato ampiamente documentato dai giornali locali, mostrando una foto di De Grandis e i vertici nazionali del partito in un saluto alquanto ambiguo. In quell’occasione era stato presentato il programma dell’MSIDN e i giornali riportavano: “Il nostro programma prevede, tra l’altro, il blocco immediato delle frontiere e l’espulsione dei non italiani e degli zingari. Le Camicie ocra sono il nostro strumento per portare maggiore sicurezza nelle strade e nelle periferie, là dove c’è davvero più bisogno”. E ancora “il ventennio fa parte della storia italiana e noi non rinneghiamo la storia della nostra patria. Non bruciamo il tricolore come fa la Lega nord”. Parole e fatti che a parer nostro si commentano da soli, ma che meriterebbero una presa di posizione chiara anche del Presidente della Provincia, Federico Binatti (Fratelli d’Italia) e della maggioranza di centrodestra che lo sostiene in Consiglio provinciale, certamente informati dei trascorsi estremi di De Grandis, ma felici di vederlo a Meina. Il centrosinistra in Provincia si è sempre dimostrato comprensivo e collaborativo, suggerendo di “cambiare rotta” più che attaccare politicamente, anche quando è stata commessa un’altra grave leggerezza, fare di tutt’erba un fascio tra Giorno della Memoria e Giorno del Ricordo negli interventi politici, commemorazioni entrambe importanti, ma distinte per data e cerimonie. Stesso discorso per il tentativo di Binatti di uscire dall’Istituto storico della Resistenza, fortunatamente “stoppato” grazie alle proteste del centrosinistra. E’ il momento per Binatti di venire definitivamente allo scoperto e di prendere posizioni chiare in tema di antifascismo, chiedendo scusa per l’ennesima brutta figura istituzionale".

"L’attacco del Pd a Ivan De Grandis è la prova provata che di democratico quel partito ha solo l’aggettivo nel suo simbolo": così il sen. Gaetano Nastri (Fratelli d’Italia) replica al comunicato dem sulla presenza del consigliere provinciale alle commemorazioni della strage di Meina. "Il Pd fa riferimento a eventi di otto anni fa – aggiunge Nastri – e pretende che per quelle prese di posizione e quelle parole, legittimamente espresse visto che non hanno violato alcuna norma, non possa partecipare a eventi che hanno a che fare con il periodo fascista. E’ come se noi definissimo “nipotini di Stalin” gli esponenti del Pd e ci indignassimo se qualcuno di loro partecipasse alla commemorazione per gli eccidi delle foibe: cosa che non abbiamo mai fatto perché riteniamo che in un paese democratico come il nostro tutti abbiano il diritto di manifestare le loro opinioni. De Grandis - commenta il senatore – non ha mai espresso posizioni filo-fasciste, anti-democratiche, non ha mai approvato le leggi razziali o condiviso le scellerate azioni dei nazi-fascisti che hanno portato a stragi come quelle di Meina, e allora che cosa vuole il Pd? I dem pretendono di avere il monopolio dell’antifascismo e di giudicare chi può fare che cosa: se questo è il loro concetto di democrazia, allora sono loro a porsi al di fuori del consesso democratico. Tra l’altro, alla commemorazione erano presenti due esponenti dem, l’assessore regionale Augusto Ferrari e il consigliere Domenico Rossi che nulla hanno avuto da eccepire sulla presenza di De Grandis. A questo punto – conclude Nastri – siamo noi di Fratelli d’Italia a pretendere le scuse del gruppo consiliare in Provincia che fa riferimento al Pd e al suo segretario provinciale nei confronti del nostro partito e di Ivan De Grandis".