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PD: MARCIA INDIETRO DI CANELLI, IL BALCONI NON CHIUDE PIU'

"ABBIAMO LIMITATO I DANNI, ADESSO CHIEDIAMO PIU' FONDI E NUOVO PERSONALE"
Milù Allegra

Novara - "La notizia vera è una sola - si legge in una dichiarazione congiunta di tutto il gruppo consiliare del Pd a Novara (nella foto la consigliera comunale e provinciale Milù Allegra) - l’asilo nido Balconi non chiude più. E la nostra risoluta opposizione, che ha dato voce in queste settimane alle preoccupazioni di molte famiglie, ha vinto. Una marcia indietro precipitosa, quella di Canelli, che ammette in modo clamoroso che il PD aveva ragione su tutti i fronti. Noi dicevamo che il nido Balconi sarebbe stato chiuso con prospettive incerte, tant’è che non sono state accolte domande di iscrizione per quel plesso. Canelli negava, ma ora ammette, e annuncia di aver cambiato idea, confermando l’apertura del Balconi già da settembre, senza interruzione del servizio, così come noi avevamo chiesto e come era possibile fare. Noi dicevamo che quella degli interventi di messa in sicurezza era solo una debole scusa che nascondeva la vera volontà dell’amministrazione, cioè quella di liberarsi del “Balconi” solo ed esclusivamente per motivi di costi. Canelli negava, ma ora è costretto, anche dai documenti tecnici dei suoi uffici, a confermare che i lavori al “Balconi” si possono fare nei due mesi di chiusura estiva, come noi abbiamo sostenuto dal primo giorno. Insomma, l’azione politica del nostro gruppo, la pressione delle organizzazioni sindacali, il malcontento che cominciava a crescere tra le famiglie, hanno suggerito a Canelli di fare ancora una volta di più il passo del gambero. Cambio di rotta repentino e imbarazzato, che il sindaco cerca di mascherare con una cortina fumogena di numeri e percentuali (che avremo modo di commentare quanto prima) che non riescono a cavarlo d’impaccio: ci aveva detto di no ed ora è costretto a dirci di si. Bene. Ma, come si dice, non benissimo. Perché la partita dei nidi è tutt’altro che chiusa, perché molto semplicemente per ora abbiamo solo ridotto i danni. Infatti  Canelli ha confermato la chiusura definitiva del micronido “Coriandolo” e la cancellazione dei posti in convenzione presso il nido dell’Opera Pia Negroni. Un taglio secco di 48 posti sulla capienza massima disponibile. È necessario che l’amministrazione comunale sviluppi finalmente una vera politica sui servizi alla prima infanzia. Abbiamo preso atto con favore della crescita del numero delle domande di iscrizione: è un dato positivo, che testimonia l’apprezzamento di questo servizio e dà ragione all’impegno profuso negli anni passati, in momenti di profondissima crisi finanziaria, per mantenere alto il livello qualitativo e quantitativo delle prestazioni. Adesso bisogna proseguire: ci vogliono più risorse in bilancio per potenziare a far crescere il servizio pubblico. Non è accettabile che i benefici della riduzione delle rette restino a vantaggio esclusivo di chi già ne usufruisce. Bisogna dare la possibilità di farlo a tutti coloro che ne hanno bisogno. Per farlo bisogna utilizzare a pieno la capienza potenziale dei nostri nidi. E qui siamo al nodo cruciale: quello del personale. Canelli annuncia l’assunzione di tre educatrici da settembre. Mentre attendiamo di vederle realmente realizzate, gli ricordiamo che, come lui sa bene , si tratta solo di un primo insufficiente passo. Per potenziare davvero il servizio, portando al pieno utilizzo delle strutture ed all’azzeramento della lista di attesa, occorrono almeno nove assunzioni a tempo pieno, più diverse assunzioni a tempo determinato per le sostituzioni di maternità. Era il piano che l’amministrazione di centrosinistra aveva concordato in sede di trattativa nel 2016, nel momento in cui procedeva alle prime quattro assunzioni che hanno garantito di mantenere realmente inalterato fino ad oggi il livello del servizio. Stia certo il sindaco: il Pd continuerà ad incalzarlo quotidianamente su questa partita, che ci interessa molto non in modo strumentale (come Canelli ha avuto il coraggio di dire) ma perché ha davvero a che fare con la vita di tante famiglie novaresi. Con loro, che sono il nostro punto di riferimento, ci confronteremo per proseguire la nostra battaglia nell’assemblea pubblica che abbiamo convocato per lunedì 10 aprile a San Rocco, nella ex sede del consiglio di quartiere in largo Cantore".