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Pd Novara: Canelli è al canto del cigno!

Novara - "Dopo le dimissioni di Pietro Boroli, Federica Cristina Ferrari, Anna Chiara Invernizzi e Carlo Robiglio - scrive in una nota stampa il circolo di Novara del Pd - la Fondazione Teatro Coccia è nel caos. Il duro scontro andato in scena per la nomina del nuovo direttore artistico tra la Presidente Carmen Manfredda e i consiglieri dimissionari sta provocando un bel grattacapo al Sindaco Canelli (nonché Assessore alla Cultura) che, non sapendo come uscirne, dimostra ancora una volta le sue ormai attestate scarse qualità di amministratore. Comprendiamo che la situazione di totale imbarazzo, che vive oggi la Fondazione, provochi al Sindaco Canelli un giustificato nervosismo, essendo egli il principale responsabile ha accompagnato le sorti dalla nomina del consiglio fino ad oggi. Dobbiamo però ricordare al Sindaco stesso che un amministratore dovrebbe sempre avere come stella polare della sua azione la trasparenza verso i cittadini amministrati e dovrebbe, quindi, dire sempre le cose come stanno realmente. Dica pertanto ai cittadini se vuole appoggiare senza tentennamenti l’operato della Presidente Manfredda che, nella sua azione energica, sta solo dando seguito ai criteri approvati da una commissione esterna oppure dar credito ai consiglieri dimissionari che ritengono Gianna Fratta inidonea in quanto mancante di competenze manageriali e con poco tempo a disposizione per dirigere il Teatro Coccia? Dica ai cittadini se intende ricostituire tutto il consiglio oppure ricomporre la frattura tra i consiglieri e la presidente? Dica ai cittadini se considera concluso il lavoro della Commissione esterna, presieduta dall’ex magistrato Saverio Borrelli, che ha selezionato con un attento e imparziale lavoro le persone ritenute migliori, sulla base di curriculum di altissimo profilo, per ricoprire l’importante e prestigioso ruolo di Direttore artistico oppure ricominciare tutto daccapo con evidente spreco di denaro pubblico? Caro Sindaco e assessore alla cultura Canelli prenda atto della sua inadeguatezza. Non basta il writer Tvboy e la mostra di Sgarbi per dire che la città fa cultura. La sua parabola politica è ormai al leggendario “canto del cigno” e questa amministrazione non è nient'altro che “un’operetta”".