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Pd Novara a proposito dei pozzi petroliferi a Carpignano Sesia

Novara - Riceviamo e pubblichiamo da Carlo Pisano, Biagio Diana e Roberto D’Intino, consiglieri comunali a Novara del Gruppo Partito Democratico: "Le notizie di questi giorni relative alla presentazione dei “nuovi” progetti per trivellazioni esplorative a Carpignano Sesia che l’ENI si accinge a presentare non sono certo rassicuranti. Il nuovo progetto sposterebbe il sito di trivellazione di un paio di chilometri, in direzione di Fara Novarese, rispetto a quanto previsto dal progetto originario presentato in regione nel 2012 (che sarebbe stato collocato a poche centinaia di metri dal centro abitato di Carpignano Sesia e dal fiume Sesia), e promette l’utilizzo di nuove tecnologie meno impattanti, sulla cui effettiva efficacia sono già stati sollevati dubbi. Già due anni fa, nel giugno 2012, esprimemmo la nostra forte contrarietà al progetto, anche attraverso l’approvazione di una mozione urgente in Consiglio Comunale a Novara (in allegato l’estratto del verbale). Forte contrarietà che non possiamo far altro che ribadire oggi. Pensare che spostarsi di qualche centinaio di metri risolva i problemi può solo voler dire che questi o non sono stati compresi o, peggio, sono stati semplicemente ignorati. Dal punto di vista tecnico e procedurale sarà anche corretto parlare di “nuovo” progetto, ma non possiamo certo considerarlo tale come amministratori e ancor prima come cittadini; ci sentiamo  anzi a metà tra il deja vù e la presa in giro, e con un senso di impotenza verso i poteri forti. L’avversità alle trivellazioni, espressa da tanti cittadini e amministratori, non potrà certo essere liquidata sbrigativamente da qualcuno come figlia della sindrome NIMBY (not in my back yard) o dell’ambientalismo del no. Le motivazioni della forte contrarietà di tanti cittadini e amministratori che abbiamo fatto nostra sono molteplici e serie. Le perforazioni dell’ENI, anche avessero esito positivo, presenterebbero dei vantaggi del tutto modesti e non comparabili con l’impatto ambientale e paesaggistico in aree di alto pregio, e comporterebbero il grave rischio di contaminazione della falda acquifera, che alimenta, tra l’altro, l’acquedotto di Novara. La politica deve mostrare coerenza e fare delle scelte, e l’unica scelta possibile e coerente è quella di preservare gli interessi e il benessere della cittadinanza coinvolta, rafforzando e proteggendo la vocazione di territori di elevato valore storico-ambientale, votati all’eccellenza agricola e vitivinicola, eccellenza  che (non dimentichiamolo) si riflette sul piano economico e occupazionale. Comprereste un vino se l’etichetta sulla bottiglia raffigurasse una trivella petrolifera sullo sfondo dei vigneti?"