Novara - Ci scrive il gruppo del Pd in Consiglio provinciale: "“Se lasciassi il Pdl dovrei abbandonare la Provincia”. E’ lo stesso presidente, Diego Sozzani, a spiegare il suo sorprendente attaccamento alla maglia del partito di Berlusconi. Una posizione che appare tanto più imprevista per una figura che si era, finora, professata come “garante del bene comune” e scevra dai personalismi di partito. Un profilo istituzionale che, al di là, delle discusse azioni amministrative, si era prodotto in un inesorabile distacco, nei fatti, proprio con il Pdl. Non si contano, solo nell’anno appena passato, le accuse di strizzare troppo l’occhio a Monti, Montezemolo, e affini. Un fuoco amico partito dal Pdl e alimentato da una Lega sempre più radicale. Ora apprendiamo che Sozzani, non solo resiste alla tentazione di fuga, ma, addirittura, dichiara apertis verbis alla stampa locale che resterà nel Pdl “fossi anche l’ultimo assieme a Berlusconi e alla Pascale”! Il fuggi fuggi, a partire dagli storici Nastri e Mancuso, è ormai inarrestabile. Anche l’assessore provinciale Godio ha rotto gli indugi e lo stesso potrebbero fare altri colleghi di Giunta e Consiglio, senza contare che lo smottamento coinvolge tutta la scena novarese. Se molti, quasi tutti, lasciano la barca prima che affondi, per Sozzani, finché va è meglio lasciarla andare. Inserito tra i potenziali transfughi in procinto di fare presto outing, il presidente ha tenuto a smentire con forza qualsiasi interpretazione. Un “Resto nel Pdl” reso inequivocabile dalla nuova funzione di coordinatore ombra, incaricato, secondo la stampa locale, di comporre la lista dei candidati. Altro che profilo istituzionale! Piuttosto che rischiare di mettere a repentaglio la poltrona di presidente, Sozzani si spoglia della figura di “professionista prestato alla politica” e sceglie Berlusconi. Quello di Mangano, del Bunga-Bunga, di Dell'Utri e della Minetti. Un boccone amaro, per il morigerato Sozzani, ma che accontenta gli alleati della Lega, freschi di un nuovo accordo con Silvio. In virtù di questo, il Partito Democratico, esprime tutta la sua preoccupazione per l’ultima parte di legislatura a Palazzo Natta, a maggior ragione alla vigilia della campagna elettorale. Quali garanzie di equilibrio amministrativo potrà mai dare un presidente convertito al berlusconismo per evidenti mancanze di alternative? Quali motivazioni spingono Sozzani a difendere il suo scranno fino a compromettere così tanto la sua reputazione da moderato?"