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Pd novarese: Tutte le “Italia” di Sozzani

Il presidente della Provincia, Diego Sozzani

Novara - "Dopo Forza Italia e Italia Futura - scrive il gruppo del Pd in Provincia - stavolta è il turno di “Italia Popolare”. Il presidente della Provincia, Diego Sozzani, cerca una nuova casa e si affida a Facebook per annunciare il suo “grande interesse” per l’ultima corrente nata all’interno del Pdl, “con l’obiettivo di favorire il rinnovamento del centrodestra”. Rinnovare da cosa? Sembra che il centrodestra novarese abbia un tabù di nome Berlusconi. Nessuno fa più il suo nome, eppure lo stesso era ben visibile sul simbolo del partito che ha vinto le elezioni provinciali del 2009. L’annullamento delle Primarie del Pdl, dopo il successo di partecipazione democratica di quelle del Pd, è solo l’ultimo episodio di una lunga lista di imbarazzi. Ciò nonostante, nessun distinguo da parte della Giunta provinciale. E il Presidente? Non una parola sulla figura di Berlusconi, che possa mettere a rischio la poltrona. Con ciò, non sono mancate le occasioni per smarcarsi. Lo scorso marzo il primo approccio con Italia Futura, ma i malumori del Pdl e i tentennamenti di Montezemolo hanno imposto la marcia indietro. Ora la nuova liaison con Italia Popolare, movimento all’interno del Pdl, ma stando al suo manifesto lontano da quella Forza Italia che ha visto Sozzani uscire dall’anonimato politico. Europeista, antipopulista e d’ispirazione cattolica; così si definisce il Presidente. Un identikit che tanto corrisponde a Mario Monti, del resto riferimento di Franco Frattini, tra i primi firmatari di Italia Popolare. Paradossale che la Lega, antieuropeista e contro Monti in tutto e per tutto, resti a sostenere un “Presidente popolare”. Ancor più incredibile, però, che il Pdl, dopo aver sfiduciato Monti, tiri la giacca allo stesso Premier per cercare il voto dei moderati. Siamo ormai in campagna elettorale e, crediamo, il tempo delle schizofrenie sia finito. Sozzani credeva di dover gestire un rapido tramonto dell’Istituzione Provincia, ma proprio il suo partito, facendo saltare il riordino degli Enti locali, lo ha blindato a una poltrona sempre più scomoda. Lo dimostra il lapsus del suo ultimo intervento: “...il 31 dicembre, in forza del decreto 188, decadranno tutte le Giunte provinciali”. Secondo Sozzani, quindi, il 31 cadono le Giunte, ma poiché il Senato non ha convertito in Legge il decreto, queste torneranno il 6 gennaio, come i Re Magi! Invece di pensare a cosa fare da grande, affronti con maggiore attenzione i reali problemi dei cittadini".