Novara - "La giunta di destra a guida leghista del sindaco Canelli - afferma il gruppo consiliare del Pd di Novara - ha dato mercoledì mattina nella seduta del Consiglio Comunale un'altra prova della propria arroganza e superficialità. Ci riferiamo alla modalità con la quale sono state, per l'ennesima volta, gestite la maggior parte delle interrogazioni presentate dai gruppi di minoranza ed in particolare dal nostro gruppo. Assessori assenti (anche giustificati o giustificabili) ma non sostituiti dal sindaco o da un collega nelle dovute risposte; atteggiamenti provocatori da parte di alcuni membri dell'esecutivo, risposte evasive, approssimazione per mancanza di preparazione. Fino al punto massimo raggiunto dall'assessore allo sport che si è rifiutato di discutere una nostra interrogazione urgente (prima firmataria Sara Paladini) sul tema della piscina di via Solferino, tuttora chiusa al pubblico. Il capogruppo di Pd, Andrea Ballarè ha annunciato che chiederà nella prossima conferenza dei capigruppo un impegno della giunta ad un più rispettoso comportamento sullo strumento delle interrogazioni, che sono un elemento di garanzia democratica. Tra l'altro, a proposito di risposte evasive e di mancanza di rispetto degli impegni assunti, resta ancora misteriosa (nonostante l'ennesima sollecitazione da parte della consigliera Paladini) la sorte dello striscione in memoria di Giulio Regeni, rimosso dalla facciata del municipio e mai più ricomparso in nessuna forma, come si erano più volte impegnati a fare il presidente del Consiglio Comunale e il sindaco".
In consiglio comunale il Gruppo del Partito Democratico ha votato a favore della variante urbanistica che trasforma l’area di Agognate nella quale si insedierà con ogni probabilità una struttura che opera nel settore della logistica. "Abbiamo votato a favore di questo progetto - affermano dal Pd - sul quale pure permangono perplessità (soprattutto sul piano ambientale e delle garanzie di lavoro dignitoso e tutelato da contratti adeguati) che sono state espresse nelle diverse sfumature degli interventi dei consiglieri del nostro gruppo, essenzialmente per quattro motivi. In primo luogo perché consideriamo centrale - oggi come durante tutto il nostro mandato di governo – il tema del lavoro. Le amministrazioni locali possono contribuire alla creazione di posti di lavoro solo favorendo lo sviluppo e la realizzazione di imprese. Noi ci siamo mossi sempre in questa direzione, come dimostrano i risultati ottenuti con gli insediamenti del Centro Commerciale di Veveri e di Decathlon in corso Milano. Il progetto di Agognate, così come lo avevamo ipotizzato (una superficie di 600.000 metri quadrati e un’area costruita di 300.000) avrebbe creato almeno un migliaio di posti di lavoro, con l’insediamento di Amazon. Quella opportunità e stata persa per la mancanza di senso di responsabilità delle forze che allora sedevano all’opposizione e che oggi governano la città. Questo progetto, meno ambizioso e strategico, genererà comunque circa 200 posti di lavoro. E per noi si tratta di un risultato apprezzabile. La seconda ragione per cui abbiamo deciso di votare a favore è che questo progetto - che null’altro è se non una versione ridotta del progetto del nostro assessore Marco Bozzola è il primo atto con cui la giunta Canelli prova a battere un colpo sul tema dello sviluppo della città. Noi immaginavamo che l’area di Agognate, a vocazione logistica ma anche produttiva, potesse essere la chiave di volta di una nuova fase in cui la città si faceva trovare pronta ad accogliere le imprese che decidevano di insediarsi qui. Nel nostro disegno di città si veniva a creare un secondo polo di sviluppo ad ovest dell’abitato, a bilanciare il polo est costituito dal Cim. Questo progetto è un piccolo intervento che ha rinunciato alla dimensione strategica, ma è pur sempre un segnale che accoglie pienamente la nostra scelta politica. Il terzo motivo del nostro voto favorevole è che, pur nella sua modestia, questo progetto si innesta in continuità con un delle linee strategiche essenziali del nostro quinquennio di governo, cioè la prospettiva di futuro che aveva nella crescita e nello sviluppo della logistica il suo asse fondamentale. Si parla da anni della strategicità della posizione geografica di Novara: sviluppare un polo della logistica di nuova generazione ad Agognate vuol dire cogliere le opportunità reali di crescita e di miglioramento delle condizioni di vita della città. Noi lo abbiamo sostenuto per anni, e le nostre scelte sono sempre andate in questa direzione. La destra ha sempre detto di no, ed ora si fa promotrice di un progetto in sostanziale continuità con il nostro. Da qui il quamotivo del nostro “si”: una questione di coerenza. Noi abbiamo oggi la stessa posizione che avevamo nello scorso quinquennio, sempre: si allo sviluppo, si agli insediamenti industriali strategici che portano posti di lavoro. Chi ha clamorosamente cambiato idea è Canelli, che ha condotto tutta la campagna elettorale dicendo no ad Agognate, raccogliendo consenso su questa opzione politica, e che appena eletto sindaco ha ribadito il suo no. Lui e la sua maggioranza – come si è visto dall’imbarazzo durante la discussione di oggi – hanno un gigantesco problema di coerenza. Noi non abbiamo mai cambiato idea".