Novara - «No ad un nuovo assessore. Razionalizziamo le risorse». L'appello del Gruppo consigliare del Partito Democratico in Provincia di Novara è diretto al Presidente, Diego Sozzani e alla Giunta, dopo le dimissioni dalla carica di assessore all'Agricoltura di Marzio Liuni. Un passo indietro giustificato così ai giornali dall'ex assessore in quota Lega: «Non si può più lavorare in queste condizioni. Non posso dare risposte ed io non resto qui a rubare lo stipendio. Da due anni non ricevo più nemmeno fondi per i bandi». Una fotografia che conferma le difficoltà evidenziate dall'intera assemblea lo scorso 29 aprile. «La Provincia - spiega il consigliere Franco Neve - ha appena approvato un bilancio consuntivo 2012 all'insegna dell'austerità che paralizza l'azione dell'Ente». Molti e consistenti sono stati i tagli ai trasferimenti, tanto che, oggi, le risorse sono ridotte al lumicino. Non solo, ulteriori tagli complicherebbero anche la chiusura del bilancio preventivo, come ribadito dallo stesso Vice presidente con delega al Bilancio, Luca Bona.
«Considerate le condizioni complessive - spiega la capogruppo del Pd, Valeria Galli - riteniamo che le deleghe all'Agricoltura e polizia provinciale debbano essere ridistribuite all'interno della Giunta. Se non ci sono risorse e nulli sono i margini operativi non c'è ragione di nominare un nuovo assessore». Il risparmio minimo si aggirerebbe intorno ai 40mila euro all'anno, che potrebbero essere destinati al Sociale o a progetti per la formazione, magari proprio nel settore dell'agricoltura. Un gesto che, visto il contesto di forte sofferenza sociale, sarebbe significativo. «Soprattutto dopo gli scivoloni della Giunta sui “premi risultato”, 160mila euro distribuiti ai dirigenti, oltre alle retribuzioni di posizione e di risultato, altri 490mila euro», ricorda il consigliere Emiliano Marino. «Senza dimenticare - aggiunge il consigliere democratico - gli investimenti che continuano ad aumentare per la Comunicazione, nonostante il noto destino delle Province. Soldi, contratti e collaborazioni solo per diffondere il proprio epitaffio».
Il Pd invita quindi a stringere la cinghia laddove possibile, per impiegare risorse dove si registrano maggiori urgenze. Anche gli investimenti, in questo senso, devono essere ottimizzati. «A tal proposito - conclude la consigliera Milù Allegra - ci auguriamo che le nomine in quota alla Provincia, attese per i rinnovi dei Cda delle Partecipate, non riguardino personalità politiche. Mai come in questo momento, la discrezionalità nella scelta dei rappresentanti di un'Istituzione dovrà limitarsi a competenze acclarate ed esperienza». Una preoccupazione reale, data l'assenza di condivisione nell'ambito della modifica dello statuto di Fondazione Novara Sviluppo, nonostante la richiesta del Pd di discuterne apertamente in Consiglio. «I consiglieri - chiarisce Valeria Galli - hanno ricevuto una comunicazione interna solo a fatto compiuto, nella quale si dava conto della prossima scadenza del bando per raccogliere i curricula per il rinnovo del Cda. Ma se il bando è pubblico, perché non è stato pubblicizzato? Sull'albo pretorio i cittadini avevano solo dieci giorni per rispondere alle candidature di un Cda che, oltre ad escludere i soggetti del territorio nella sua individuazione, durerà ben sette anni!».