Novara - “Ci chiediamo che senso abbia la proposta di legge sull’acqua pubblica, in un Paese in cui manca il lavoro e non ci sono le risorse per la manutenzione di strade e scuole. Ma soprattutto ci chiediamo come farà il governo a garantire le coperture finanziarie necessarie per la trasformazione delle società di gestione da miste a in house dato che, secondo alcuni studi, il processo innescato dalla PdL Daga costerebbe una ventina di miliardi di euro e potrebbe dar luogo a decine, se non a centinaia, di contenziosi con le aziende private. Come faranno i Comuni minori a gestire una situazione di questo tipo?”.
Così l’on. Diego Sozzani, capogruppo di Forza Italia in Commissione Trasporti a Montecitorio e responsabile Infrastrutture del partito, e l’on. Vincenza Labriola, componente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati.
“In un Paese in cui l’acqua è pubblica e dove solo l’1% della popolazione è servito da società a maggioranza privata e il 2% da società completamente private, nessuno sentiva il bisogno della PDL Daga ovvero dell’ennesimo compitino del burattinaio Grillo, che pensa ancora di darla a bere agli italiani con la storia dell’acqua gratis. Cosa si nasconde dietro alla demagogia grillina? Il governo si muova subito con stanziamenti mirati per garantire infrastrutture e servizi adeguati a quelle regioni dove in questo preciso istante, in pieno inverno, l’acqua viene razionata per l’obsolescenza e l’inadeguatezza degli impianti. Forse i grillini non lo sanno ma succede in Italia, non nel terzo mondo”, concludono Labriola e Sozzani.