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Pedrazzoli e... Il benaltrismo di Ballarè

Pedrazzoli e Ballarè

Novara - Riceviamo dal consigliere comunale e dirigente nazionale Udc, avv. Antonio Pedrazzoli: "Il benaltrismo… è questo il tema fondante azioni di questi ultimi due giorni del sindaco di Novara, Andrea Ballarè, che deve far passare in secondo piano la figuraccia della mancata approvazione del bilancio preventivo 2013 (al 1° di ottobre!!!) a causa dell’assenza dei consiglieri di maggioranza in aula al momento del voto, un’assenza che ancora non è del tutto chiara nelle intenzioni. Consiglieri che oggi si dovrebbero sentire ancora più offesi da quella targa di “inesperienza”, ma anche di incompetenza, che gli è stata affibbiata e che in una città come la nostra gli rimarrà addosso per i prossimi anni. E per far sparire tutto ciò cosa ti fa quel diavol d’un sindaco? Toglie i cartelli “Nuara”, a suo dire, per dare il segno che un tempo è finito, ma soprattutto per innestare una polemica che spandesse fumo e autunnale nebbia sulla gravissima défaillance della sua maggioranza. Così come ho detto in Consiglio (rispondendo al consigliere Alfredo Reali che, stilando quasi un’agiografia del sindaco, ricordava al consiglio come Ballaré avesse partecipato alle manifestazioni dell’Anci contro il governo) non si difendono gli interessi dei Comuni partecipando alle marce, ma con atti concreti e che un bilancio diverso poteva essere un segnale forte e chiaro. Cosa che invece il sindaco “camminatore insieme all’Anci” sulle piazze di altre città, a casa se n’è guardato bene dal farlo.  In eguale maniera non credo che si faccia la storia togliendo degli innocui cartelli. Ah già… erano il simbolo della Padania… direi che in base a questo ragionamento potremmo anche abbattere l’edificio che ospita Questura e Guarda di Finanza, essendo il simbolo dell’architettura fascista… e a questo punto suggerirei anche di di cancellare l’oppressione dell’Impero abbattendo tutte le mura romane in città. Immagino anche che, in linea con i cartelli di propaganda politica di “Nuara”, alla prossima riunione del Consiglio Comunale in aula non troverò neanche il Crocifisso che sempre la Lega pretese di far affiggere. Siamo seri, come ben sappiamo, non è abbattendo i simboli che si cambia la storia, ma solo con segni e atti concreti. Il nostro sindaco però sta cercando la strada per essere, in futuro, enumerato tra i sindaci famosi della città e, quindi, cerca le occasioni per realizzare il suo “sogno” e aver scritto accanto al suo nome: “il sindaco che fece di piazza Martiri un’isola pedonale in cui potersi innamorare e tolse i cartelli ideologici alle porte della città”. Ma per noi, a oggi, è il sindaco «che scelse di spendere due milioni per fare di piazza Martiri un’isola pedonale senza trovare 400.000 euro per togliere i tetti in eternit dalle scuole; che vide la sua giunta bocciata da tre “inesperti” consiglieri della sua maggioranza al momento di approvare il bilancio 2013".